2 Settembre 2011
Attenzione: contiene spoiler
(Quasi nove stelline)
Un triangolo un po’ vizioso: lei sa dell’altra e stringono perfino plateale amicizia, lui flirta con entrambe contemporaneamente.
Le donne chiedono vendetta: la Signoret è una donna pratica, solida e non tituba, la Clozet si contorce come una biscia perché ha una paura del diavolo (letteralmente).
Ne viene fuori un entusiasmante racconto gotico, con tratti pre-pulp, leggeri richiami espressionisti (non solo nella fotografia in b/n) ed un’ironia nera e grottesca. Come se non bastasse, compare in scena anche un precursore del Tenente Colombo fatto e finito, con tanto di sigaro (o toscanello?).
La scenografia antiquata e polverosa è estremamente affascinante, l’ambientazione scolastica suggerisce intrecci morbosi ed ulteriori segreti (le soffitte hanno sempre il loro perché), la probabile presenza di fantasmi e redivivi dà alla storia quel tocco di sovrannaturale “paesanotto” che adoro.
Le fascinazioni suggeritemi dalla sequenza finale, poi, mi hanno ricordato tantissimo quelle provate, quando ero ancora una sbarbina, leggendo la raccolta di racconti Il segugio della morte di Agatha Christie.
Nota: ma il bisnonno del Tenente Colombo non avrebbe potuto evitare la morte della Direttrice?
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