Recensione su La doppia ora

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5 Settembre 2011

Un noir inaspettato che ha considerevoli debiti narrativi nei confronti de L’inquilino del terzo piano di Polanski.
Belle interpretazioni, anche se la Rappoport sembra confinata al ruolo dell’emigrante tormentata, Timi rischia sempre di esagerare e le scene di sesso (una e un quarto, in realtà), urgenti e soffocate, sono un po’ sbrodolate.
Gradevole l’atmosfera rarefatta di una Torino invernale e fintamente assente.

1 commento

  1. henricho / 6 Settembre 2011

    In effetti dopo “la sconosciuta” questo è un ruolo simile, però questo film mi ha colpito davvero..e mi sa che, oltre alla storia, anche l’ambientazione ha il suo peso…

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