Recensione su La Belva

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Altra occasione sprecata / 28 Novembre 2020 in La Belva

Ho voluto guardare questo film perché vedendo che era prodotto da Matteo Rovere e interpretato da un Gifuni versione bruto ho pensato si potesse trattare di un John Wick de San Basilio e ho voluto dargli una possibilità, anche se i miei pregiudizi(più che fondati) sul 90% delle produzioni Netflix e sui film italiani che escono dalle classiche strade battute mi dicevano che non dovevo fidarmi.

Ora, al di là della semplicità(più idiozia in questo caso) dello script che in un film d’azione è anche abbastanza giustificato, quello che mi è dispiaciuto più di tutto è che non abbiamo imparato nulla di quello che serve dall’action americano. Le scene di lotta hanno pochi tagli ma c’è un abuso di rallenty, il sangue in CGI assolutamente no, vi prego, usate il sangue vero(non vero vero, quello finto ma reale), più effetti speciali e meno visivi(sono puntiglioso ma è colpa di Michael Mann, mi ha abituato cosi). Non pretendevo le coreografie di Chad Stahelski(John Wick 1,2,3) però qualcosina di più.
Scelte musicali sbagliate e utilizzate anche malamente per cercare di creare emozione in determinate scene.
Almeno le sequenze in macchina me le aspettavo discrete, con uno come Matteo Rovere alla produzione dopo che ha girato quella perla di Veloce Come il Vento e invece cosa mi trovo? Le classiche sequenza alla Fast and Furious con duecento tagli e per aggiungere altra benzina al fuoco l’antagonista è un macchietta che sarebbe risultata eccessivamente caricaturale anche in un film come Una Pallottola Spuntata, e non fatemi parlare del”duello finale”.
Non si può scrivere un film cosi, c’è bisogno innanzitutto di sceneggiatori seri, che scrivano storie discrete e poi si può pensare di rendere audiovisivo ciò che c’è su carta.
Basta non dico altro

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