Bella addormentata

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Bella addormentata

Sei vicende, in sei diversi luoghi, corrono parallele, durante gli ultimi giorni di vita di Eluana Englaro: la ragazza, in coma da anni, è stata al centro di un furioso dibattito sull'accanimento terapeutico.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Bella addormentata
Attori principali: Isabelle Huppert, Alba Rohrwacher, Toni Servillo, Maya Sansa, Michele Riondino, Pier Giorgio Bellocchio, Gianmarco Tognazzi, Brenno Placido, Fabrizio Falco, Gigio Morra, Federica Fracassi, Roberto Herlitzka, Carlotta Cimador, Antonio De Matteo, Vanessa Scalera, Francesca Golia, Cristina Odasso, Giulia Maulucci, Sara Alzetta, Fabrice Scott, Enrico Cavallero, Riccardo Cirilli, Carmelo Galati, Simona Nobili, Giacomo Tarsi, Mostra tutti

Regia: Marco Bellocchio
Sceneggiatura/Autore: Veronica Raimo, Stefano Rulli, Marco Bellocchio
Colonna sonora: Carlo Crivelli
Fotografia: Daniele Ciprì
Costumi: Sergio Ballo
Produzione: Italia
Genere: Drammatico
Durata: 115 minuti

Dove vedere in streaming Bella addormentata

Quattro trame diverse, una delusione / 28 Ottobre 2016 in Bella addormentata

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Sullo sfondo della vicenda di Eluana Englaro si intrecciano quattro trame diverse. Nella prima, una cattolica si innamora di un ragazzo che manifesta per la causa opposta; vicenda abbastanza sincera ma troppo esile. Nella seconda, il padre della ragazza è un senatore di Forza Italia che vorrebbe votare contro la legge che imponeva l’alimentazione forzata a Eluana; è l’episodio migliore, ma che non trova un compimento adeguato (la Englaro muore prima che il senatore abbia modo di leggere il proprio discorso), e che si conclude anzi in maniera un po’ grottesca quando il protagonista rivela alla figlia nel modo più goffo possibile di aver abbreviato le sofferenze della moglie/madre. La terza vicenda vede un’attrice che spera disperatamente che la figlia in stato vegetativo possa risvegliarsi; è l’episodio peggiore, macchiato da alcune situazioni grottesche e da alcune prove d’attore a dir poco insufficienti (non sto parlando della Huppert, ovviamente). Infine la quarta vicenda vede un medico impegnarsi per salvare una drogata all’ultimo stadio; ma Maya Sansa sprizza salute da tutti i pori e come tossicopendente è davvero poco credibile.
Questo ultimo episodio sembra anche ambiguamente suggerire che la volontà suicida del paziente sia coercibile dal medico in nome del suo bene; e un primato della cura su tutto il resto è anche suggerito in modo più sfumato nella prima vicenda, quando il ragazzo rinuncia a una possibile fecilità per seguire il fratello pazzo. Si tratta di due casi ovviamente molto diversi da quelli di Eluana, e infatti nelle altre due vicende Bellocchio sembra dare ragione ai sostenitori della libertà di scelta; ma allora perché aggiungere delle questioni tanto estranee al tema principale?

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19 Novembre 2014 in Bella addormentata

E’ stato interessante, anche se a mio avviso, avrebbero dovuto dare più spazio alla storia e meno a Maria che passa del tempo con il tipo appena conosciuto, anche perché credo se ne potesse fare a meno.

Si e no. / 4 Novembre 2013 in Bella addormentata

2012 Marco Bellocchio e il tema dell’ eutanasia. Un film molto delicato, che tratta argomenti delicati, in maniera troppo romanzata secondo me. Il caso di Eluana Englaro che fa da base a questo intrecciarsi di storie, doeva essere un po’ più protagonista e l’argomento in questione un po’ più approfondito. Non è un film di parte è vero ed è chiaro che il regista, provi quasi compassione per chi non può più vivere la vita degnamente, sia dalla parte di chi vuole l’eutanasia ma non c’è coraggio nel suo film. Non c’è una presa di posizione forte. Noi italiani non siamo capaci di fare un vero film che vada contro la chiesa, non siamo capaci di dire, io sono italiano e non credo in Dio, a scuola abbiamo le croci proprio sopra le teste dei nostri docenti, ci obbligano a guardare questa figura addolorata senza chiedere ai nostri bambini, ai nostri ragazzi, ai nostri adolescenti quanto siamo d’accordo. E quando ci vietano o montano un caso, sulla nostra libertà di vivere o morire non riusciamo nemmeno a fare un film che approfondisca le tematiche più importanti. Il film non mostra il calore, che ruota intorno a queste tematiche, rimane impassibile, gli attori a volte sono davvero senza espressioni. Non l’ho apprezzato in pieno ma ho sicuramente almeno apprezzato, la volontà di affrontare un tema, che qui in italia secondo me andrebbe urlato. 7/10 da vedere comunque.

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15 Gennaio 2013 in Bella addormentata

Cocente delusione questo film Veneziano di Bellocchio.
L’argomento ( diritto alla vita, alla morte, eutanasia) è chiaramente importante, già da solo regge un film, o almeno avrebbe dovuto, se solo la sceneggiatura, in questo caso, si fosse limitata ad una singola storia, la più forte e pregna di significato, invece che incartarsi in più storie prolisse prolisse e prolisse.
Il punto più alto del film , non a caso, io ritengo risulti essere la prova del discorso che il senatore/Toni Servillo fa nel sua stanza, prima di votare il decreto “salva-vita”. Proprio perchè il suo background o comunque la costruzione del personaggio lo permette, il discorso teorico del film trova una compiutezza che manca in tutte le storie “secondarie”.
Se Toni Servillo è come sempre in parte, e Alba Rohrwacher, che ne interpreta la figlia, ha l’ingrato ruolo di dar vita ad una sciroccata insopportabile ( e qui, di nuovo, brutta brutta sceneggiatura; la cattolica che protesta per salvare Eluana, va a scoparsi il tizio che la fulmina in autogrill. Storia campata in aria e senza fondamento, completamente contraddittoria e che parrebbe suggerire questa banalità: l’amore vince su tutto! Anche sulla libertà di coscienza!) dimostrandosi comunque brava, molti componenti del resto del cast fanno letteralmente pena. Mi sto riferendo a Brenno Placido, figlio di Michele, che senza offesa, ma è una cane a recitare. Veramente, sembrava di guardare i “Cesaroni” quando si sforzano di fare le scene piene di pathos. Per non parlare del Derek dei noantri, il Derek dei poveri, il dottorino che vuole fare il salvatore e che è la versione brutta e mal recitante di Patrick Dempsey. Occhi a palla in tutte le scene e recitazione degna di Centovetrine ( il tipico attore italiano che recita tutto sfiatato e di corsa che quasi non si capisce? Eccolo, lui.). E infine il fratellino dell’amore della vita del personaggio di Alba Rohrwacher, che fa l’adolescente problematico ( malato? Boh, chissà, tutto buttato lì senza fondamenta.) risultando sono un esaltato da produzione di serie B.
La brava Isabelle Huppert completamente sprecata, insieme a tutti gli attori che interpretano la classe politica, relegati a poche scene ( bella quella del confronto tra Servillo e lo psichiatra). Ecco perchè ritengo sia un film mal gestito: le numerose story-line che dovrebbero dare qualche spunto in più di riflessione sul tema sono talmente campate per aria o mal fatte, che tolgono solo tempo utile all’unica storia decente. L’apice si raggiunge negli ultimi 10 minuti, interamente dedicati alla tossica ( Maya Sansa, nulla di straordinario) che Derek brutto vuole salvare, farciti di sguardi intensi, recitazione scadente, dichiarazioni sguaiate e patemi d’animo. Giustamente questa storia si evolve proprio in questi 10 minuti, dopo averla tenuta in stand-by per l’intera durata del film. Sembra quasi che all’ultimo, non sapendo che farsene, abbiano tentato dargli un senso, di riallacciarla alla tematica del film, riuscendoci poco.
In più, la fotografia risulta davvero scadente, almeno secondo me. Ho scoperto essere di Ciprì e ora si capisce perchè non incontra il mio favore: grottesca, cupa, completamente fuori luogo e abbrutente. Altro capitolo critico è quello della colonna sonora: esagerata, invadente, ridondante, dozzinale quando andava a sottolineare i momenti drammatici ( ma che è?) con immotivate sviolinate.
Proprio un peccato.

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13 Dicembre 2012 in Bella addormentata

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

l film di Bellocchio a Venezia. Quello per cui Bellocchio si è lamentato perché ha vinto il solito coreano e blabla. E io sarò di parte, ma ieri ho visto il coreano e ciao, anche Bellocchio, solo che stare zitto poteva. Non che sia brutto, questo difficile and temerario film che ruota tutto intorno alla simpatica agonia di Eluana Englaro che ci è stata propinata nell’inverno di qualche anno fa. Solo che speravo fosse più… meglio. La trama è un po’ vedo/non vedo. Sta succedendo il caso Englaro, ci sono tante storie che si intersecano, su quel fondale, e tutte come varie declinazioni di quel tipo di tragedia umana. C’è Servillo che fa la parte del senatore di Forza Italia, che non vuole votare come gli dice Berlusconi e pensa di dimettersi → ha anche un dramma famigliare simile in passato. C’è la di lui figlia, che invece vuole che la tengano in vita, ed è tra gli esagitati che vanno davanti all’ospedale di Eluana a pregare. E si innamora e si scopa un tipo, che la pensa tutto diverso da lei, e che A. mi ha detto che è un fico. C’è Isabelle Huppert che rinuncia a tutto per assistere la figlia in coma. E c’è un dottore che, per motivi non meglio specificati, vuole salvare una tossica senza speranza wanna be suicida. Nell’insieme tante facce della stessa medaglia, ma che nei singoli svolgimenti finiscono per non essere quasi mai convincenti. Perché i personaggi sono inutilmente strambi, gli espedienti narrativi tirati per le orecchie o chissà che. Insomma, non è brutto, però a prendersi dei rischi capita che non sia nemmeno un granché.

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