26 Giugno 2012
Con questo film Curtis raggiunge, a mio avviso, il suo apice. La perfezione del montaggio è tale che il documentarista inglese può permettersi di sacrificare totalmente la voce fuori campo lasciando parlare solamente le immagini, gli accostamenti e le scritte in sovrimpressione. Basta questo per descrivere gli ultimi decenni di Storia sociale americana e, conseguentemente, anche la nostra, divertendo con ironia pungente, facendo riflettere, informando e rattristando lo spettatore, che si ritrova catapultato nella parabola discendente della cosiddetta civiltà occidentale. Consigliato soprattutto ai pessimisti cronici come il sottoscritto.
Recensione da Oscar
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