Blue Jasmine
/ 20137.0487 votiUna donna della ricca borghesia di Manhattan si trasferisce nella periferia di San Francisco, dopo il fallimento economico del marito. Per lei, non sarà semplice adattarsi ad una vita di ristrettezze fino ad allora sconosciute.
Stefania ha scritto questa trama
Titolo Originale: Blue Jasmine
Attori principali: Alec Baldwin, Cate Blanchett, Louis C.K., Bobby Cannavale, Andrew Dice Clay, Sally Hawkins, Peter Sarsgaard, Michael Stuhlbarg, Tammy Blanchard, Max Casella, Alden Ehrenreich, Joy Carlin, Richard Conti, Glen Caspillo, Charlie Tahan, Annie McNamara, Daniel Jenks, Max Rutherford, Kathy Tong, Ted Neustadt, Andrew Long, Laurena Allan, John Harrington Bland, Leslie Lyles, Glenn Fleshler, Brynn Thayer, Christopher Rubin, Emily Bergl, Barbara Garrick, Ali Fedotowsky, Dean Farwood, Conor Kellicutt, Colin Thomson, Val Diamond, Joe Bellan, Catherine MacNeal, Irit Levi, Diane Amos, Shannon Finn, Tom Kemp, Emily Hsu, Maurice Sonnenberg, Martin Cantu, Daniel Hepner, Al Palagonia, Boston Rush Freeman, Mostra tutti
Regia: Woody Allen
Sceneggiatura/Autore: Woody Allen
Fotografia: Javier Aguirresarobe
Costumi: Leslie Weir, Rory Powers, Yaneya Rovira
Produttore: Letty Aronson, Adam B. Stern, Stephen Tenenbaum, Leroy Schecter, Edward Walson
Produzione: Usa
Genere: Drammatico
Durata: 99 minuti
16 Dicembre 2014 in Blue Jasmine
Jasmine viveva una vita perfetta: un marito ricco, una villa lussuosa, il tempo dedicato tra massaggi, shopping ed eventi di beneficenza. Ma c’è sempre un lato nascosto in ogni cosa: la vita perfetta nascondeva una verità molto triste e una volta rivelata Jasmine si ritrova sola e senza soldi e si rivolge all’unica persona che le darà una mano: la sorella, povera, divorziata, che lavora in un supermercato e ha una relazione con uno sfigato.
Delizioso il modo in cui le due sorelle vivono le loro vite, il modo in cui dovranno riuscire a convivere per un po’ di tempo e quando finalmente tutto sembra procedere bene per entrambe…
Beh, mi aspettavo di meglio, soprattutto visto il cast.
13 Dicembre 2014 in Blue Jasmine
Un Woody Allen atipico in una tragicommedia assolutamente sui generis.
Il Woody ironico e spassoso è ormai definitivamente accantonato; quello delle commedie forbite e cerebrali forse anche. Gli esperimenti nel noir erano belli proprio perché tali.
E allora che fa il grande regista newyorkese per reinventarsi, ancora una volta? Propone questa commedia agrodolce, che resterà come uno dei suoi lavori più interessanti di questi ultimi anni.
Intanto la trama: Woody sembra strizzare l’occhio ai mostri sacri della letteratura americana del Novecento, a Francis Scott Fitzgerald e un po’ a Capote, con un racconto potenzialmente fuori dal tempo.
Il regista, ormai nel pieno della sua maturità artistica, sa dove vuole andare a parare, sembrerebbe che abbia le idee chiare fin da subito… Ma c’è da dire che tali idee non riesce apparentemente a renderle al meglio fin dal principio, dato che ci va almeno una buona mezz’ora prima di uscire da una fumosa sensazione di inconsistenza.
Poi il film decolla, grazie anche ad una notevole Cate Blanchett, che interpreta al meglio il ruolo della protagonista su cui ruota l’intero intreccio e la cui importanza era pertanto fondamentale.
Lo scontro sociale che mette in scena Woody in questa pellicola è grottesco, antropologicamente discutibile, ma per altri versi condivisibile: da un lato l’ipocrita high-society, falsa e subdola fino a sfociare nel criminale; dall’altro un proletariato che ha i connotati macchiettistici e circensi di una sub-humanitas (del resto lo faceva anche Fellini), capace però di comportamenti dignitosi e sinceri.
Certo, è forse un atteggiamento un po’ snob e antipatico, quello che Woody mette in scena in questa sua pellicola, ma mi sa tanto di reale, veritiero.
Solamente sufficiente, 6. / 26 Luglio 2014 in Blue Jasmine
La sufficienza di questa pellicola, non certo la migliore di Woody Allen, è raggiunta solo grazie all’interpretazione folle, imponente e meritevole di Cate Blanchett. Un film interessante, sì, di ottima fattura, ma i flaskback che spaziano nel tempo confondono all’inizio poi ci si abitua e rimonta il film nella testa da sè. Ma Allen è cosi. Solo che ne ho visti migliori. 6.
Sapore amaro / 9 Febbraio 2014 in Blue Jasmine
L’utilizzo frequente del flashback è un ottimo mezzo per vivacizzare il ritmo della pellicola e permettere di conoscere a fondo, ma sempre un “pezzo” alla volta, la parabola discendente di una donna indebolita mentalmente fino allo sfinimento. Non a caso, è proprio la fragilità mentale di Jasmine la primissima cosa che viene mostrata allo spettatore, praticamente a film appena iniziato.
Una bella storia, in un certo senso disturbante, perché lascia un sapore amaro in bocca quando raggiunge i titoli di coda. Onore alla Blanchett poi, che con la sua interpretazione sfaccettata ha praticamente retto da sola il peso dell’intera pellicola.
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