Sapore amaro / 9 Febbraio 2014 in Blue Jasmine
L’utilizzo frequente del flashback è un ottimo mezzo per vivacizzare il ritmo della pellicola e permettere di conoscere a fondo, ma sempre un “pezzo” alla volta, la parabola discendente di una donna indebolita mentalmente fino allo sfinimento. Non a caso, è proprio la fragilità mentale di Jasmine la primissima cosa che viene mostrata allo spettatore, praticamente a film appena iniziato.
Una bella storia, in un certo senso disturbante, perché lascia un sapore amaro in bocca quando raggiunge i titoli di coda. Onore alla Blanchett poi, che con la sua interpretazione sfaccettata ha praticamente retto da sola il peso dell’intera pellicola.
Recensione da Oscar (3)
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