Recensione su Una tomba per le lucciole

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Una storia toccante / 8 Luglio 2012 in Una tomba per le lucciole

Fatico sempre a recensire un racconto ambientato nella seconda guerra mondiale.
Quando sono gli americani a fare questi film, appaiono sempre come gli eroi che hanno salvato il mondo dal nazismo e si arrogano meriti che non hanno (U571 per chi non ricordasse), o hanno gran poco rispetto del contesto (Miracolo a Sant’Anna, praticamente un insulto all’Italia).
Poi ci sono i film sulla Shoah, che vittimizzano gli ebrei per far tacere il mondo sulle atrocità commesse da Israele (mai dimenticare Sabra e Shatila).
Insomma, non esistono vittime assolute e carnefici assoluti, questo mi insegna la storia.
Il Giappone poi, è forse la nazione che più a sofferto e meno ha diritto di aprire bocca sulla seconda guerra mondiale. Amano far commuovere il mondo con gli orrori della bomba atomica, ma poi tacciono e dimenticano molto convenientemente lo stupro di Nanchino e i campi di stupro in Corea, le sperimentazioni chimiche sui popoli cinesi e il cannibalismo contro i prigionieri di guerra. Perciò è facile girare un inno alla pace come l’Arpa Birmana dopo che centinaia di migliaia di donne sono state barbaramente stuprate da soldati giapponesi.
Una Tomba per le Lucciole si salva dall’essere un film imbarazzante in quanto è un racconto biografico, una storia vera di una tristezza che rende persino difficile affrontare la pellicola. L’animazione è eccellente, la storia raccontata con un verismo che i Giapponesi del dopoguerra hanno imparato dal cinema di De Sica, ma qui applicato all’animazione in un connubio interessante e mai ripetuto.
E’ uno di quei film come Walzer con Bashir che penso che chiunque abbia il dovere civile di vedere. Ignorare certe cose è troppo comodo.

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