Jin-Roh - Uomini e lupi

Bello davvero il lungometraggio d’animazione basato sulla Kerberos saga di Mamoru Oshii, che vede protagonista proprio uno dei militari del corpo speciale dei Kerberos Panzer Cops, un soldato armato fino ai denti e corazzato come una Guardia Imperiale di Star Wars. Ma molto più cazzuto e molto più brutale.

Ed è proprio sul personaggio emblematico di Fuse Kazuki che si aggira tutta l’avvincente storia di Jin Roh.

Un gioco di vittime e carnefici, dove i ruoli si interscambiano di continuo. Dove i colpi di scena tengono con il fiato sospeso fino alla fine e dove la narrazione è suddivisa a seconda dei capitoli della fiaba di Cappuccetto Rosso.
Non quella che ci hanno fatto leggere all’asilo. Ma la versione atroce e a tratti cannibalesca.

Un lungometraggio animato politico e poliziesco che si rifà vagamente alla realtà storica del Giappone degli anni ’60 e a quella attuale, mediante un’allegoria che si può leggere fra le righe se si conosce un po’ di storia contemporanea (io l’ho letta su Wikipedia adesso).

Con un’animazione classica (without computer grafica), parliamo sempre di un lavoro di fine anni ’90, il regista Hiroyuki Okiura ha portato anche in Occidente una storia dove l’INFAMIA è di casa.
E dove i sentimenti contano ben poco.