Recensione su Scappa: Get Out

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Eccessivamente acclamato / 22 Luglio 2020 in Scappa: Get Out

Get Out si presenta come il classico horror no-sense, strumentalizzato per far credere allo spettatore che le cose vanno in un modo per poi ribaltare la situazione e mostrare le cose come sono: ovvero sono l’esatto contrario. Ci si domanda allora, perché tanta perdita di tempo, convenevoli e ipocrisie quando si poteva fare tutto e subito? Certo, il film così non si poteva fare, ma in un horror la gente cerca credibilità e plausibilità altrimenti si perde il pathos e la suspense. Non c’è naturalezza nelle situazioni e tutto risulta inverosimile. Il comportamento della fidanzata è insopportabile sin dall’inizio nella sua ipocrisia risultando palesemente finto e costruito, come già detto strumentalizzato per far credere allo spettatore l’esatto contrario di ciò che si rivelerà.

Abbiamo di fronte un horror discreto, leggermente sopra gli standard, con qualche trovata registica e di sceneggiatura interessante, ma non spicca il volo restando un horror B-movie un po’ adolescenziale, mai veramente per adulti e condito da stereotipi e cliché del suo genere. La violenza e lo splatter non sono pervenuti. Le scene veramente violente sono censurate mostrando solo qualche colpo alla testa e un inusuale infilzamento con un trofeo di caccia.
Non comprendo tutta questa acclamazione ma credo sia dovuta perlopiù al fatto che venga trattato il tema tanto caro agli americani liberali: il razzismo.

Da vedere uno o due volte a distanza di tempo, ma non lascia il segno. Ah le parentesi comiche sono state in parte carine, ma sul finale hanno rovinato l’atmosfera trasformando il film in un horror-tragicomico, mancando di maturità.

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