Recensione su Correndo con le forbici in mano

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Un bagno di luna. / 27 Settembre 2012 in Correndo con le forbici in mano

Correndo con le forbici in mano racconta “di come Deirdre ha abbandonato Augusten e di come Augusten ha deciso di dire addio a Deirdre”. Ricordare le parole della voce narrante per racchiudere in una semplice frase una marea di avvenimenti.
E’ un film carico di personalità perchè tutti i personaggi sono stati caratterizzati in maniera fenomenale, senza eccedere e senza pretendere hanno tutti un proprio perchè.
Deirdre è sul punto di voler uccidere il marito quando nota in sè tutte i caratteri necessari per ritenersi bisognosa d’aiuto.
Accorre il dottor Finch, uno psichiatra.
Da questo momento la storia si evolverà attraverso un crescendo di follia, rabbia e liberazione.
Magica la scena centrale in cui tutti coloro che ruotano attorno alla figura patriarcale di Finch decidono di lasciarsi andare, urlando.
Ci ho trovato qualcosa di Baudelairiano : “Il soffitto ci stava schiacciando” , non è del resto una delle sensazioni ricorrenti dello Spleen?!
Sin dall’inizio sono stata affascinata da Agnes (moglie di Finch), il suo aspetto, i suoi abiti trasandati, la tendenza a ripetere le stesse azioni ogni giorno, il suo legame con la stranezza ed il modo in cui, pian piano, si lascia scoprire da Augusten.
Inizialmente non capivo il motivo del titolo, pensavo di trovare una spiegazione in qualche scena del film.
Alla fine, ho compreso che è un modo per rappresentare la vena ricca d’avventura e di pericolo che una persona deve possedere per poter inseguire il proprio “io” ed i propri sogni.
Solo alla fine, il regista, ci lascia scoprire che il film è autobiografico e racconta davvero la storia di Augusten Burroughs.
Tutto ciò rende il film “inaspettato”.

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