Chiamami col tuo nome

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Chiamami col tuo nome

Dall'omonimo romanzo di di André Aciman. Estate 1983. Elio è un diciassettenne particolarmente colto e sensibile che, come ogni estate, trascorre le vacanze nella villa di famiglia, dove il padre, un professore universitario, ospita annualmente uno dei suoi studenti impegnati nella tesi di dottorato. Questa è la volta di Oliver, uno studente americano che con la sua bellezza e personalità cattura subito l'attenzione di Elio, facendolo presto innamorare di sé.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Call Me by Your Name
Attori principali: Armie Hammer, Timothée Chalamet, Michael Stuhlbarg, Amira Casar, Esther Garrel, Victoire du Bois, Vanda Capriolo, Antonio Rimoldi, Elena Bucci, Marco Sgrosso, André Aciman, Peter Spears, Mostra tutti

Regia: Luca Guadagnino
Sceneggiatura/Autore: James Ivory
Colonna sonora: Sufjan Stevens, John Adams
Fotografia: Sayombhu Mukdeeprom
Costumi: Giulia Piersanti
Produttore: Emilie Georges, Luca Guadagnino, Rodrigo Teixeira, Marco Morabito, Peter Spears, Margarethe Baillou, Naima Abed, Lourenço Sant'Anna, Howard Rosenman, Tom Dolby, Sophie Mas, James Ivory, Nicholas Kaiser, Francesco Melzi d'Eril, Derek Simonds
Produzione: Italia, Francia, Brasile, Usa
Genere: Drammatico, Romantico
Durata: 132 minuti

Dove vedere in streaming Chiamami col tuo nome

L’amore che sta in estate / 1 Luglio 2023 in Chiamami col tuo nome

Call me by your name, diretto da Luca Guadagnino, è un capolavoro cinematografico che cattura l’anima dello spettatore con la sua delicata e appassionante storia d’amore. Ambientato nella splendida campagna italiana degli anni ’80, il film ci trasporta in un turbine di emozioni mentre seguiamo l’intenso legame che si sviluppa tra Elio, interpretato in modo straordinario da Timothée Chalamet, e Oliver, interpretato da Armie Hammer. La loro chimica sullo schermo è magnetica e la loro relazione viene rappresentata con una sensibilità e una sincerità commoventi. Call me by your name è un viaggio emozionale che esplora il potere dell’amore e la scoperta di sé stessi, lasciando un’impronta indelebile nel cuore dello spettatore.

L’amore tra i protagonisti di Call me by your name è un’esperienza magica e travolgente. La chimica e l’intensità che si sviluppano tra Elio e Oliver sono palpabili e toccano profondamente lo spettatore. La loro storia d’amore è un turbine di emozioni, che passa dalla dolcezza e dall’innocenza alla passione e all’intensità. Il film cattura in modo sublime la scoperta del primo amore e il senso di meraviglia che accompagna questo sentimento. L’amore tra Elio e Oliver ci ricorda l’importanza di abbracciare appieno i nostri sentimenti e di abbandonarci alla bellezza e alla complessità dell’amore.

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Sotto la doratura superficiale / 7 Novembre 2021 in Chiamami col tuo nome

Di una dolce estate italiana tra campagne assolate, laghetti limpidi e borghi serafici non mi pare che questo film abbia molto da dire.
Una storia omosessuale timida e tirata per le lunghe nelle fasi iniziali, dialoghi stentati (nel senso che i due stentano proprio a parlare, ma NON perché si voglia dare un’idea di comunicazione difficoltosa, no, è proprio che spiccicano poche parole in generale TUTTI in questo film, tranne il pippone retorico e autocompiaciuto del padre alla fine) e boh, un’idealizzazione a tratti stucchevole e dell’Italia, e del rapporto tra genitori (intellettuali) e figlio (prodigio della musica), sia mai che le persone colte non accettino l’orientamento non eterosessuale del figlio, e proprio del rapporto tra loro.
Francamente ho letto trame migliori anche tra le fanfictions ispirate a manga e anime a suo tempo, romanticizzato e banale. E lento, lento Madonna, alla fine non ne potevo più.
Do 5 per le musiche azzeccate e la buona recitazione (tra parentesi pessimo accento italiano di tutti gli attori stranieri, prendere qualche lezione in più gli faceva tanto schifo?), nonché per la bellezza idilliaca dei luoghi, ma davvero un film eccessivamente incensato di lodi.
Roba da fangirl dei due attori o delle ship gay inserite nelle varie produzioni televisive più per riempire la quota lgbtq+ che per raccontare/rappresentare qualcosa.

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10 e lode! / 16 Agosto 2021 in Chiamami col tuo nome

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Bello, bello e ancora bello! Ho visto migliaia di film di tutti i generi e di tutte le epoche. Questo però mi ha lasciato il segno. Non amo la regia di Guadagnino e neppure più di tanto i film a tematica gay, spesso retorici e scontati. Ma questo film per me racchiude magia e sentimento. La narrazione, l’utilizzo di musiche perfettamente accostate ad immagini, dialoghi perfetti, location più che perfetta, personaggi di contorno squisiti, la bravura degli attori e la mai banalità della trama rendono, per me, questo film un vero CAPOLAVORO. Visto, rivisto e stravisto. Raramente ho guardato un film più di due volte in un periodo ravvicinato. Questo l’ho rivisto ben 8 volte in due mesi, per carpirne più dettagliatamente ogni immagine, ogni dialogo, ogni istante di sentimento che profonde. Ogni volta, nel dialogo genitore-figlio finale mi sono commosso, come quando parte il treno e la magia della loro storia d’amore è finita. Il tutto condito con l’atmosfera anni 80 in cui tutto era forse più difficile ma autentico di oggi. Lo consiglio a cui ha voglia di emozionarsi, lasciando perdere i tecnicismi registici o quant’altro. Lasciatevi trasportare dall’empatia dei protagonisti e vivete con loro, fino alla fine, questa stupenda storia d’amore! Scene memorabili: il ballo di Oliver sulle note di “love my way”, la corsa in bicicletta con gli intramezzi della musica di Ravel fino alla dichiarazione d’amore di Elio, nonché l’espressione di quest’ultimo nella scena finale. Un film che non meritava un solo Oscar, ma molti di più.

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CHIAMIAMOLO COL SUO NOME / 1 Dicembre 2020 in Chiamami col tuo nome

Film confezionato ad arte per piacere. Elegante nella confezione quanto prevedibilmente retorico nella forma.

Tecnicamente ineccepibile. Filmato benissimo, fotografato con stile, recitazione di livello, messa in scena eccellente. Aggiungete una storia d’amore omosessuale ed avrete un perfetto film da oscar. E allora cos’è che Non ti ha convinto? Sostanzialmente proprio la storia. La trama è noiosa. Aldilà di alcuni passaggi significativi, la storia è un continuo girare a vuoto per laghi. Tutti posti bellissimi, per carità, ma fanno solo da cornice a gente che parla poco o affatto e compie ancora meno azioni. Tagliando un ora di film la storia resterebbe inalterata. Manca un vero conflitto.

Elio è un ragazzo (un Timothée Chalamet formidabile) che nell’estate del 1983 passa dall’essere vergine a bisessuale. Questo dovrebbe stravolgere il suo mondo. Invece Elio diventa più passivo di un plantigrado. Questo doppio rito di passaggio viene celebrato con la noia. Il fatto che verso la fine si provi a giustificare questa apatia mi lascia ancora più deluso.
Un altra cosa che non ho capito è l’età dell’uomo con cui ha questa relazione amorosa. Sappiamo che Elio ha diciasette anni ma il personaggio di Oliver ne dimostra più di trenta. Quando si legge di queste storie sul giornale di solito non si commenta con “una storia da oscar”.

Scherzi a parte l’ho trovato convenzionale. I genitori sono comprensivi, gli intellettuali sono migliori, i gay sono buoni, l’Italia è bella. Al netto di un ottima fattura la storia non mi ha offerto molto. Alla fine della fiera l’ho trovato interessante per la ricostruzione dell’Italia anni ’80 che per la trama. Giusto un gradino sopra a “Sapore di mare” dei Vanzina.

Voto: 6,5 che sfiora il 7

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Poetico… / 13 Aprile 2019 in Chiamami col tuo nome

Per fortuna una storia gay non viene raccontata con i soliti stereotipi cinematografici!!
Un film pieno di poesia, nella regia, nelle ambientazioni, nell’epoca, per di più accentuato dalla spontaneità dei due protagonisti, giovani e innocenti ma spaventati dai loro sentimenti.
Chi l’ha visto sa di cosa parlo e farne una recensione mi è un po’ difficile perché sono molte le sensazioni trasmesse: la scena in cii si salutano alla stazione è qualcosa di delicato e tremendamente doloroso, senza dire una parola in un solo abbraccio si scambiano tutto l’amore rimasto.
Trovo un po’ fuori luogo…oddio, non proprio, ma comunque strano, che due genitori notino e accettino i sentimenti del figlio: non so se negli anni 80 gli “adulti” erano davvero in grado di comprendere l’omosessualità con tale spontaneità. Ma ammiro comunque il coraggio di averlo raccontato con dolcezza.
Bravi i protagonisti e ottima regia.
Se lo merita un 7.

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