Recensione su Chiamami col tuo nome

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Sotto la doratura superficiale / 7 Novembre 2021 in Chiamami col tuo nome

Di una dolce estate italiana tra campagne assolate, laghetti limpidi e borghi serafici non mi pare che questo film abbia molto da dire.
Una storia omosessuale timida e tirata per le lunghe nelle fasi iniziali, dialoghi stentati (nel senso che i due stentano proprio a parlare, ma NON perché si voglia dare un’idea di comunicazione difficoltosa, no, è proprio che spiccicano poche parole in generale TUTTI in questo film, tranne il pippone retorico e autocompiaciuto del padre alla fine) e boh, un’idealizzazione a tratti stucchevole e dell’Italia, e del rapporto tra genitori (intellettuali) e figlio (prodigio della musica), sia mai che le persone colte non accettino l’orientamento non eterosessuale del figlio, e proprio del rapporto tra loro.
Francamente ho letto trame migliori anche tra le fanfictions ispirate a manga e anime a suo tempo, romanticizzato e banale. E lento, lento Madonna, alla fine non ne potevo più.
Do 5 per le musiche azzeccate e la buona recitazione (tra parentesi pessimo accento italiano di tutti gli attori stranieri, prendere qualche lezione in più gli faceva tanto schifo?), nonché per la bellezza idilliaca dei luoghi, ma davvero un film eccessivamente incensato di lodi.
Roba da fangirl dei due attori o delle ship gay inserite nelle varie produzioni televisive più per riempire la quota lgbtq+ che per raccontare/rappresentare qualcosa.

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