Recensione su Amour

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Che coss’é l’amor / 4 Novembre 2012 in Amour

Gran bel film, spietato come lo sono tutti quelli di Haneke ma al tempo stesso poetico come pochi altri. Come in tutta la sua fimografia questa è la fotografia di un momento, non sappiamo cosa è stato prima lo possiamo solo intuire così come in funny games, e questa fotografia è il decadimento, la malattia e infine la morte vista con distacco e lucidità.
Uniti in salute e in malattia: la complicità di due persone cha hanno passato una vita insieme e e sempre insieme si trovano ad affrintare la malattia di lei che inesorabilmente diventa un peso per entrambi.
Ma dove sta l’amore del titolo in un film di morte? Ovunque… Si vede in ogni gesto che Georges e Anne si amano, si rispettano e sono ognuno complementare all’altro.
Due attori superbi, Trintingnat e Riva, in un opera complessa e neorealista con primi piani fissi e fotografia sgranata che non puà lasciare indifferenti.
Sto ancora pensando al colombo, voi che idea vi siete fatti?

10 commenti

  1. signormario / 4 Novembre 2012

    Non ho visto il film.. Cosa succede al colombo?

  2. sempreassurda / 6 Novembre 2012

    No niente violenza… Corri al cinema che il piccione scappa!

  3. paolodelventosoest / 7 Novembre 2012

    Si può vedere solo la scena del colombo?
    🙂

  4. dudy / 11 Novembre 2012

    Non sembra che il piccione abbia un significato speciale. Almeno per il regista.
    “…Does the pigeon serve as a surprising symbol in your films?
    Michael Haneke: Consider the pigeon just a pigeon. You can interpret it any way you want. I wouldn’t describe it as a symbol. I have problems with symbols, because they always mean something specific. I don’t know what the pigeon means. All that I know for certain, I think, is that the pigeon appears. It may symbolize something in particular to Georges and individual viewers, but it doesn’t symbolize anything to me. You have to be careful when you deal with elements with multiple meanings, they must be dealt with ambiguously. This has already happened several times in the past. Remember 71 Fragments of a Chronology of Chance: Bach chorales can be heard playing on a radio again and again, and you could regard that as a metaphor, as an opportunity to see it as more than it is. But you don’t have to. There are lots of pigeons in Paris.”

  5. sempreassurda / 12 Novembre 2012

    Grazie dudy per la segnalazione, credo che lo spettatore ci possa vedere quello che vuole come dice Haneke e in effetti a Parigi ci sono un sacco di piccioni 😉

  6. ossobruco / 27 Novembre 2012

    Più che la scena del colombo, a me ha colpito quella del sogno di lui, con i piedi nell’acqua e qualcuno che gli tappava la bocca alle spalle.

    Di questa scena che idea ti sei fatta?

  7. sempreassurda / 3 Dicembre 2012

    Mi ha inquietato ma penso rappresenti il malessere incoscio del marito costretto in una situazione soffocante e con poche alternative. Dopotutto l’acqua rappresenta la vita ma anche la sua fine. Personalmente mi ha ricordato un po’ Dark Water di Nakata.

  8. sarvaegu / 17 Dicembre 2012

    Beh, se non aveva un significato particolare allora perché inserirla? Io ci ho visto un parallelismo con la situazione che George sta affrontando : il piccione appare confuso, disorientato , non sa più che fare , e lui lo “aiuta” a trovare la strada “liberandolo amorevolmente” .
    Il sogno invece anche per me è solo un incubo e niente più .

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