Take shelter

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Take shelter

Curtis è un operaio, un uomo modesto e tranquillo che, nonostante le difficoltà economiche ed i problemi di salute della figlia, sorda dalla nascita, conduce una vita serena con la moglie Samantha. All'improvviso, l'uomo inizia ad essere ossessionato da visioni ricorrenti costellate da eventi apocalittici.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Take Shelter
Attori principali: Michael Shannon, Jessica Chastain, Katy Mixon, Shea Whigham, Ray McKinnon, Robert Longstreet, Kathy Baker, LisaGay Hamilton, Jeffrey Grover, Tova Stewart, Natasha Randall, Ron Kennard, Scott Knisley, Heather Caldwell, Sheila Hullihen, Maryanne Nagel, Stuart Greer, Bart Flynn, Molly McGinnis, Mostra tutti

Regia: Jeff Nichols
Sceneggiatura/Autore: Jeff Nichols
Colonna sonora: David Wingo
Fotografia: Adam Stone
Costumi: Karen Malecki
Produttore: Sarah Green, Sophia Lin, Tyler Davidson, Brian Kavanaugh-Jones
Produzione: Usa
Genere: Drammatico
Durata: 120 minuti

Dove vedere in streaming Take shelter

Piuttosto pesante…film per i più sensibili / 9 Febbraio 2017 in Take shelter

Bel film sulla schizofrenia. Forse il comportamento delle persone che stanno accanto al protagonista è un po’ distaccato…il film si concentra sul malessere e sulla persona che ne soffre forse per cercare di creare una empatia da parte dello spettatore…per cui il film risulta piuttosto pesante…immaginate di essere voi a vivere certe situazioni, non sarebbe piacevole ovviamente.

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Temete i Temporali / 3 Novembre 2016 in Take shelter

Presa di coscienza del proprio stato mentale, difficoltà familiari e tempeste perfette, realtà, timori e sogni si mescolano per un mix conturbante guastato solo da un epilogo meno coraggioso del previsto, seppur coerente.

8 Febbraio 2014 in Take shelter

Curtis (Michael Shannon) è un tranquillo padre di famiglia trentacinquenne, operaio, vive in un villaggio dell’Ohio insieme a moglie (Jessica Chastain) e alla figlia sorda dalla nascita. L’uomo è però vittima di inquietanti visioni e incubi nei quali si trova ad affrontare un terrificante tornado che minaccia la sua famiglia. Premonizioni oppure primi sintomi della schizofrenia ereditaria che anni addietro colpì anche sua madre?

Jeff Nichols, alla sua seconda prova da regista, costruisce un piccolo capolavoro. Un film sofferto ed ambiguo. Tanto compassato nel ritmo quanto sconvolgente nel modo in cui è capace di rovesciare del tutto le carte in tavola man mano che ci si avvicina ad una sequenza finale inaspettata, indimenticabile e (solo apparentemente) interlocutoria.

Con questo dramma familiare ai limiti del thriller, Nichols si conferma una delle voci più originali ed attente nel raccontare la più profonda provincia americana.
Il regista modella il film intorno alla magistrale performance di Michael Shannon ( vero e proprio attore-feticcio per Nichols infatti già visto nel precedente Shotgun Stories, e nel successivo Mud sebbene in un ruolo marginale) il quale dietro alla consueta maschera di apparente impassibilità ed alla consueta fisicità imponente regala una prova di incredibile intensità.

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14 Giugno 2013 in Take shelter

Lento e noioso. E’ raro che un film drammatico mi susciti tali sentimenti. Bocciato.

27 Maggio 2013 in Take shelter

(Sette stelline e mezza)

Il film funziona egregiamente grazie ad un ottimo uso della tensione, costruita attraverso tempi narrativi ben moderati, interpretazioni intense e misurate anche quando vengono calibrate sul filo dell’eccesso per descrivere impulsi violenti e, soprattutto, una grande credibilità di fondo, perché è sempre labile e più vicino di quel che si suppone il confine tra regola e follia.

Per certi versi (un presagio oscuro che incombe, i segni poco leggibili, l’incomprensione generale, un pericolo -vero o presunto- di cui non si conosce né la reale portata, né la vera forma, la casa facente parte di un contesto rurale bucolico, ma forse ostile, ecc.), mi ha ricordato Signs di Shyamalan, anche se il film di Nichols è risolto in maniera nettamente più interessante e mantiene costante per tutta la propria durata un senso di inquietudine ben più profondo e viscerale, perché presuppone un disagio psichico, decisamente più subdolo, quindi, di un pericolo espressamente materiale.

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