Recensione su Alice in Wonderland

Provo a fare un punto, a distanza di anni, su questo film che ho trovato terribile/orribile e che a distanza di tempo se non mi risulta più così abominevole mi lascia disarmata. C’è qualcosa di fondamentale che qualsiasi punto di vista non mi convince a cambiare prospettiva e cioè lo stravolgimento assoluto di senso senza un vero avvertimento. Penso che ultimamente ci scanniamo a buffo su questioni assurde difendendo ,da una parte all’altra di barricate precarie, scelte più o meno discutibili ma spesso estetiche (es colore della pelle e dei capelli della sirenetta e simil) Qui assistiamo ad un capovolgimento di senso e sintassi netto: una non favola, un non racconto temporale (Alice nel paese delle meraviglie è un sogno, il ‘viaggio dell’eroe’ classico si fa un giro linguistico grazie a Carroll) viene reso il suo contrario, pieno abbastanza zeppo di stereotipi per quanto sdolcinati. Questo dato essenzialmente non riesce a farmi passare nessuna delle, anche se sicuramente bellissime, messe in scena di quest’opera.