Recensione su La caduta degli dei

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7 Novembre 2012

La teutonica maestosità della regia di Visconti si adatta splendidamente al tema della perversione e della corruzione dell’impero tedesco. La sua deriva nazista, la negazione della libertà individuale e di ogni diritto umano vengono presentate attraverso le vicende di una famiglia aristocratica, preda di moti intestini che finiranno per distruggerla completamente.
Se Haneke ne Il nastro bianco parlava dei semi dell’odio nascosti nella nuova generazione, Visconti sale la scala sociale e parla dell’ossessiva sete di potere, dell’invidia e della perversione che impregnano le diverse anime della nobiltà tedesca. E lo fa con raffinatezza, ricorrendo a scenografie splendide e ad una buona sceneggiatura.

4 commenti

  1. paolodelventosoest / 7 Novembre 2012

    Grazie, questo me lo segno 🙂

  2. henricho / 7 Novembre 2012

    Sono sicuro che ti piacerà…è davvero un gran film..e ora vorrei recuperare anche morte a venezia…se vale te lo segnalo 😉

  3. Stefania / 7 Novembre 2012

    Anch’io vorrei approfondire il “discorso” Visconti! E’ da anni che desidero vedere “Senso”, per esempio https://www.nientepopcorn.it/film/senso/

    “Morte a Venezia” lo vidi aaaaaanni fa, dopo aver letto il romanzo di Mann. Ma non ho un ricordo buono né dell’uno, né dell’altro. C’è da dire che, ai tempi, ero una sbarbina, potrei non aver capito un sacco di cose.

  4. henricho / 7 Novembre 2012

    Sono partito dallo stesso presupposto pure io! Lo definiscono uno dei migliori registi italiani e non avevo mai visto nulla più di qualche sequenza del Gattopardo (di cui tralaltro ho letto il libro…e mi è anche piaciuto 😉 )…in maniera altrettanto colpevole non ho letto il libro di Thomas Mann ma ho pensato che visto che mi interesserebbe farmi un’idea del libro e del regista, tanto valeva cominciare così 😉
    Senso è nella mia lista, ma prima credo che rivedrò per intero il gattopardo…
    a volte sono preso da questi ritorni al passato…mah! 😉

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