7 Novembre 2012 in La caduta degli dei

La teutonica maestosità della regia di Visconti si adatta splendidamente al tema della perversione e della corruzione dell’impero tedesco. La sua deriva nazista, la negazione della libertà individuale e di ogni diritto umano vengono presentate attraverso le vicende di una famiglia aristocratica, preda di moti intestini che finiranno per distruggerla completamente.
Se Haneke ne Il nastro bianco parlava dei semi dell’odio nascosti nella nuova generazione, Visconti sale la scala sociale e parla dell’ossessiva sete di potere, dell’invidia e della perversione che impregnano le diverse anime della nobiltà tedesca. E lo fa con raffinatezza, ricorrendo a scenografie splendide e ad una buona sceneggiatura.

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