Recensione su Joker

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Ridi, anche quando il mondo non ride con te (recensione fuori tema) / 6 Ottobre 2019 in Joker

Al di là della qualità narrativa, iconografica e interpretativa, che ho molto apprezzato, il merito principale del film Joker è di ordine concettuale. Nonostante qualche semplificazione populista, rovescia infatti la posizione culturale corrente in materia di devianza e disagio, tornando a una visione controculturale ideologica, precedente alla postmodernità, ripresa da qualche isolato pensatore contemporaneo, secondo la quale la malattia psichica e la violenza sono nella maggior parte dei casi il risultato dell’emarginazione economico-sociale e culturale. Negli ultimi 40 anni invece molti problemi mentali sono stati affrontati come disfunzioni chimiche o traumatiche individuali, e più in generale molte tematiche e istanze collettive sono state progressivamente privatizzate anche a livello interpretativo.
La cultura dominante, capitalistico-borghese, ha bisogno di sostegno metafisico-affabulatorio. Negli ultimi anni il sostegno prevalente non è più quello giudaico-cristiano, ma quello spiritualista new age, che sembra quasi diretta emanazione del messaggio capitalista. Se sei infelice è colpa tua, perchè la felicità va cercata in se stessi, non dipende da fattori di natura ambientale. Se hai fame perchè non mangi da due giorni, ti puoi saziare scavando dentro te stesso. I ghiacci polari si sciolgono a velocità drammatica? che importa?, non esiste un mondo oggettivo, quello che vediamo è solo una percezione illusoria, il mondo vero sta da un’altra parte e lo si può raggiungere utilizzando meglio le facoltà psichiche. Deve contare solo l’io, il qui ed ora, per poter essere dei consumatori migliori!
Se alcuni scienziati o presunti tali, i quali dovrebbero seguire il metodo scientifico come l’abc, credono nel karma e citano Castaneda, vuol dire che c’è proprio bisogno di un cambio di rotta nel pensiero e nell’impostazione culturale. Il pianeta ormai ce lo siamo giocato, perchè in questi 40 anni si è prodotto e consumato come mai in passato, però almeno cerchiamo di recuperare le capacità analitico-cognitive.
Tornando a Joker, quindi, saluto favorevolmente questa vecchia e nuova prospettiva, che richiama i contraccolpi negativi del sistema economico, presente in molta cinematografia d’autore, ma raramente in quella hollywoodiana di oggi e mai in quella fumettistica, dove i supereroi incarnano iperbolicamente quel solipsismo dei poteri personali dovuti a un uso più efficiente della mente, che è esattamente il centro della tematica psicologico-spiritualista.

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