Recensione su Sausage Party - Vita segreta di una salsiccia

/ 20165.5208 voti

Food Porn / 2 Novembre 2016 in Sausage Party - Vita segreta di una salsiccia

E che vi devo dire? Nei segmenti di pellicola in cui si concentrano le sue ben pianificate trivialità, ho sghignazzato come si sghignazza davanti a una barzelletta sconcia.
In questo senso, Tiernan e Vernon hanno ottenuto ciò che desideravano: offrire al pubblico temi e immagini dissacranti, illudendoSi (e illudendoCi) di aver raggiunto una libertà d’espressione tale da non temere alcuno strale da parte dei cosiddetti benpensanti, mandando a quel paese tutto e tutti.
Il fatto è che, nella sua reiterata ricerca della volgarità spiritosa e nella critica ad una società di cui mette in discussione aspetti peculiari come la qualità della vita, la sessualità e la religione, secondo me, il film perde gran parte del suo potenziale ironico, diventando incredibilmente serio: l’equivalenza consumismo (alimentare) = orgia è, in questo senso, azzeccata.

Devo dire che il personaggio della Lavanda intima mi ha disturbato a più riprese: psicopatico, sessuomane, è un omicida seriale, nonché sadico e stupratore (beh, la scena con il succo di frutta, per esempio, è pura violenza e a nulla vale il probabile tentativo di stemperarla da parte del doppiatore italiano, il pur bravo Pasquale Anselmo, che, non si sa bene perché -dato che la Lavanda, nella versione originale, mi pare non abbia un’inflessione particolare- parla con finto accento siculo).

Detto ciò, la commedia si lascia guardare e, ovviamente, porta lo spettatore a valutare con occhi diversi, per un nanosupermicrosecondo, gli acquisti fatti per la casa. Dopo aver visto questo film, pelare una patata o usare la carta igienica per i fini per cui è stata concepita potrebbe non essere più la stessa cosa.

Lascia un commento