Recensione su Joy

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Tra favole e intrigo / 31 Ottobre 2016 in Joy

Benché basato su una storia vera, il film ha tratti favolistici: una vicenda di caduta e redenzione, in un’atmosfera e con personaggi spesso surreali, tra cui si muove una Cerentola moderna. Andando avanti c’è però un sottile spostamento verso l’intrigo aziendale, ed è qui – proprio dove avrebbe dovuto risultare più realistico – che il film perde qualche colpo, in particolare nell’accentuare il carattere di vittima della protagonista: con il disimpegno improvviso del personaggio interpretato da Bradley Cooper dopo un fallimento che è solo colpa del suo canale televisivo, o con il rifiuto esageratamente meschino del padre di Joy e della sua compagna di accettare una responsabilità nel fallimento dell’azienda. Anche il finale sa un po’ di deus ex machina (benché il deus in questione viva a Hong Kong e non appaia mai sullo schermo). Nel complesso comunque un film piacevole, anche se lontano dal lussureggiante splendore di American Hustle, dello stesso regista.

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