Wow! / 24 Maggio 2020 in La donna che visse due volte
Finalmente l’ho visto per bene e…. che genio Hitchcock!!

Un investigatore che soffre di vertigini assiste al suicidio della moglie di un suo cliente senza poter evitare la tragedia. Oppresso dal rimorso, cade in depressione e, qualche tempo dopo essere uscito dalla clinica in cui era ricoverato per via dello stress psicologico, incontra una donna molto somigliante alla suicida.
Stefania ha scritto questa trama
Titolo Originale: Vertigo
Attori principali: James Stewart
Kim Novak
Barbara Bel Geddes
Tom Helmore
Henry JonesRaymond Bailey, Ellen Corby, Konstantin Shayne, Lee Patrick, Bess Flowers, Alfred Hitchcock
Regia: Alfred Hitchcock
Sceneggiatura/Autore: Alec Coppel, Samuel A. Taylor
Colonna sonora: Bernard Herrmann
Fotografia: Robert Burks
Costumi: Edith Head
Produttore: Alfred Hitchcock, James C. Katz
Produzione: Usa
Genere: Drammatico, Poliziesco, Thriller
Durata: 128 minuti
Finalmente l’ho visto per bene e…. che genio Hitchcock!!
Che cosa dire? Prendendo spunto da un romanzo di Norcejar, Hitchcock realizza il suo ennesimo capolavoro, un film perfetto sotto ogni punto di vista, dove il tema del doppio è trattato ottimamente, tra realtà e onirismo, un film stilisticamente meraviglioso, ricercato nella fotografia(molto forte la contrapposizione tra una San Francisco splendente e l’oscurità che avvolge il convento spagnolo) e interpretato in modo sublime(sia James Stewart che Kim Novak riescono a trasmettere tutta la passione e l’abilità interpretativa che un attore dovrebbe possedere). Il finale poi è ancora una volta spiazzante(non so proprio decidere quale sia il migliore tra questo e quello di Psycho).
Un film che la critica distrusse ingiustamente a suo tempo, salvo poi rivalutarlo tanti anni dopo.
Dal graphic design di Bass alla teoria hitchcockiana sulla suspense, dalla straordinaria musica di Herrmann alla sgargiante fotografia di Burks, dalla cool blonde Novak all’eroe nazionalpopolare Stewart… Tutto racconta di un capolavoro del cinema, un noir dove tutti gli ingranaggi girano a meraviglia.
Una piccola analisi del fim, ricca di gustosi spoileroni, qui:
http://unvisionario.blogspot.it/2016/06/la-donna-che-visse-due-volte-1958-di.html
Ho un evidente problema con il romanticismo anni ’50, già “Intrigo internazionale” me lo dimostrò. Resta ferma una bella sceneggiatura e il colpo di genio di esplicare allo spettatore (e non al protagonista) le retrodinamiche prima del gran finale.
Recuperato nella splendida edizione su bluray che propone il film totalmente restaurato, con colori e colonna sonora di livello superlativo. Onestamente credo sia impossibile trovare anche solo un difetto in questo che è probabilmente il vertice assoluto della carriera di Hitchcock, nonchè uno dei film più importanti e belli di sempre.