Recensione su Interstellar

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Film d’azione visivamente fantastico ma rovinato da una trama incoerente (non parlo della fisica) da un regista che osa sempre troppo più delle sue capacità… / 10 Settembre 2015 in Interstellar

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Che dire, film è molto bello! Quando è uscito, e ancor prima, ha suscitato moltissime attenzioni da parte di pubblico e di critica. Adesso (a distanza di un anno) sembra che non ne parli più nessuno. Giusto così! Perché? Beh, a mio modesto vedere questo film di Christopher Nolan condivide gli stessi difetti di Inception.
E’ un film che ad una prima visione stupisce ed intrattiene lo spettatore in modo perfetto; contiene una buona dose di azione ed una regia di alto livello, scene mozzafiato ed un utilizzo posato della computer grafica: non sa di artificiale ed irreale! In più lo spettatore viene stuzzicato da idee e spunti interessanti (desertificazione, teoria del complotto lunare e dei viaggi nello spazio) e da trame abbastanza complicate (troppo più delle capacità dello sceneggiatore, purtroppo, come spiegherò a breve), delle quali ovviamente in prima battuta non può capire tutto, e che proprio per questo lo invita a rivederlo una seconda volta. Ed una terza. E forse anche una quarta, a meno che questo non si faccia impaurire da nomi altisonanti come Gargantua, buchi neri, tesseratti e cunicoli spazio-temporali, e rinunci a capire… Se sopravvive dopo aver visto il film con attenzione più di un paio di volte, purtroppo, inizia a notare una marea di incoerenze, che fanno perdere enormemente spessore al film. Non dico che lo abbassino ai livelli di Armageddon ma poco ci manca! Andiamo con calma e un po’ di trama.
Il film inizia con una Terra piagata da una malattia delle piante che porta alla scomparsa di vari tipi di cereali e, di conseguenza, di tutte le specie animali che da queste dipendono. Il cibo scarseggia. Come altro effetto, sembra esserci un aumento della desertificazione e delle tempeste di sabbia; non si capisce se è una caratteristica degli stati americani del sud della Cintura del Grano (Matthew McConaughey è veramente del nord del Texas) o un po’ di tutta la Terra. Fatto sta che la crisi agricola sembra aver portato anche una crisi culturale e tecnologica in cui c’è stata una deurbanizzazione e dove la popolazione sembra esser tornata ai tempi del Far West agricolo: ognuno è chiuso nella propria fattoria, vivendo di agricoltura, e arriva al massimo al proprio villaggio per la scuola, le spese e pochi divertimenti. Non si vede traccia del resto del mondo (salvo in un drone Indiano notato dal protagonista ad inizio film). La massima aspettativa di occupazione è diventare dei buoni agricoltori, e professioni come lo scienziato e l’astronauta sembrano completamente inutili e desuete. Questo porta anche a negare le imprese dei viaggi spaziali compiute da Stati Uniti e Russia a partire dagli anni ’50 del secolo scorso. Tutto ciò fornisce interessantissimi spunti di riflessione e intrattiene lo spettatore per la prima mezzora. Il peggio arriva dopo!
Come dicevo nel titolo, il problema del film non sta nella fisica (curata da Kip Thorne, quindi non oso discuterla!), o meglio, non direttamente in questa, ma nel fatto che la si usi per “stordire” lo spettatore, togliendogli la voglia di ragionare a seguito di paroloni come buco nero e tesseratto e di teorie complesse come quella della Relatività Generale. Perché una volta capita la Fisica (lo so, è complicata) nel resto del film non torna niente!! Uno spettatore spaventato magari non ci fa caso ma uno più attento sì, e si arrabbia molto quando capisce che il regista ha osato annoiarlo per mezzore con spiegazioni complicatissime di Relatività Generale per poi non sfruttarla e far accadere tutto “per caso”! Esatto, la fisica c’entra il giusto a livello di trama nel film di Nolan, e tutti gli eventi salienti succedono per caso! Stessa cosa in Inception, quando per mezzore ci spiegavano le “regole del gioco” per quanto riguardava il sogno (il calcio è la sensazione di cadere che ti fa svegliare, gli effetti sul sognatore si ripercuotono nel sogno, non si può uscire dal limbo) per poi non usarle o violarle tutte sistematicamente (cade il furgone ma non si sveglia nessuno, nel livello sulla neve non deve esserci gravità, alla fine sembrano uscire dal limbo, oppure il film è finito mezzora dalla fine? Mah!).
Tornando ad Interstellar, passata la prima mezzora di idee e spunti interessanti, quando inizia a muoversi la trama partono le inconsistenze. Provo ad elencarne qualcuna in ordine di svolgimento della trama, lasciando la fisica da parte, senza quindi ripetere l’inganno di Nolan:
1) L’ultimo astronauta più in gamba della Terra, il protagonista McConaughey, come per caso si trova la Nasa in fondo all’orto, o comunque a distanza di walkie talkie da casa sua. E per di più, una volta giunto lì, gli dicono che era l’uomo giusto al momento giusto: alla NASA serviva un pilota con le sue caratteristiche, e lui era l’ultimo rimasto al mondo, e una missione stava giusto per partire. Quando si dice i colpi di fortuna!
2) Parte l’astronave: scena spettacolare del lancio, della combustione di serbatoi immensi di carburante per fuggire dalla gravità e dall’orbita terrestre. Tutto questo dura circa dieci minuti, venti con le fasi di allontanamento dall’orbita, con i classici movimenti rallentati e armoniosi rispetto alla grandezza del cosmo ed alla brutalità della partenza dalla terra. Stessa scena di moltissimi altri film sullo spazio tipo Apollo 13. Bellissimo, impressionante!! Cinque minuti dopo arrivano sul primo pianeta, quello di Miller, interamente ricoperto di acqua (ma col fondale curiosamente bassissimo e delle onde invece grandissime) e dove la gravità è addirittura superiore a quella terrestre, il che costringe gli astronauti a muoversi in modo goffo e rallentato, ed uno di loro subito ci rimane secco. Atterrano muovendo l’astronave come fosse un fuscello e ripartono come fosse un jet da caccia, senza l’aiuto di enormi razzi propulsori o altro! Molto coerente Nolan! Prima ci stupisci e ci intrattieni per decine di minuti con la maestosità del decollo dalla Terra e adesso, su un pianeta con più attrazione gravitazionale, ci fai vedere che in realtà è molto più semplice ed immediato e basta una piccola astronave? Mhm… Non mi sembra molto coerente!
3) Lasciamo la Terra dove la piaga non fa crescere il grano e andiamo in una galassia dove dei pianeti orbitano attorno ad un buco nero che, fisici o non fisici che siamo, è NERO e quindi non proprio il massimo per illuminare un giardino e permettere la vita. Posti più ospitali non ce n’erano?
4) Al solito, fisici o non fisici, per quel che ne capisco mi pare tanto più semplice costruire delle immense serre super sterili sulla Terra o sulla Luna o nello spazio vicino, piuttosto che organizzare dei viaggi intergalattici attraverso un wormhole, trasportando tutta la razza umana e ricostruendo case e città e, appunto, delle immense serre super sterili dalla piaga laggiù. Va beh!
5) McConaughey che cade nel buco nero… In realtà preferisco pensare che McConaughey cadendo verso il buco nero finisca prima nel tesseratto perché, come tutti sappiamo, da un buco nero non si può uscire. Comunque, fa niente! Grazie al tesseratto ha accesso allo scorrere del tempo nella sua vecchia casa e può comunicare con la figlia, mettendo in moto la trama del film. Già… Chi ha creato il tesseratto ed il wormhole e li ha posti dove sono? Il caso (o Deus Ex Machina, che dir si voglia)! Già, perché nel film non viene spiegato, con la fisica, ancora una volta, non c’entra niente e soprattutto non possiamo esser stati noi a farli, al contrario di come invece sembrerebbe intuirsi nel finale. Il perché è semplice; stando alle parole di Michael Kane, la popolazione umana è destinata ad estinguersi nel giro di due generazioni. E’ possibile che in così poco tempo e con l’arretramento culturale e tecnologico che vivono riescano a raggiungere la tecnologia per fare certe cose? Mah! Mettiamo anche che sia possibile… Ma allora non avrebbe senso il finale di Interstellar dove la gente grazie a wormhole e tesseratto si è ormai trasferita cambiando il corso degli eventi e ciò che li ha spinti a costruire originariamente, entro due generazioni, il wormhole vicino a Saturno ed il tesseratto! Quindi il film non sarebbe potuto partire! Quindi non possiamo esser stati noi a muovere la trama del film (e nemmeno la fisica, ovviamente!) e quindi è avvenuto tutto “per caso” giostrato da qualcuno esterno… Ottima trama!

In definitiva, Interstellar mi è sembrato visivamente un film molto bello, con scene magnifiche ed un buon ritmo, ma con una trama da far voglia di buttare Nolan in un buco nero! Mi è sembrato un po’ come quei giochi da tavolo col manuale di istruzioni da 300 pagine, che impieghi ore di sofferenze e di sforzi di concentrazione a capire, e che una volta lette e studiate uno dice “giochiamo a soldatini e facciamo le regole a caso nostro!”… Ecco, la trama di Interstellar è questa: tanti paroloni, fisica complicata che distrae e inibisce lo spettatore (cosa ignobile da parte del regista/sceneggiatore! Tutto l’opposto di quello che deve essere la fantascienza!) e poi tutto avviene per caso!
Insomma… a Nolan piace complicare la vita allo spettatore, e si è capito. Però non è in grado di farlo, e finisce per prenderlo in giro ed illuderlo con ore di spiegazioni di fisica (o di regole del sogno, in Inception) senza saperle gestire e finendo negli errori e nell’incongruenza più totale!
Queste mi sembrano tutte occasioni sprecate! I soggetti sono interessanti (glieli passa il fratello Jonathan), la regia è buone, il cast pure, la scenografia però è un colabrodo! Attendo comunque con trepidazione i nuovi film che farà, sperando che pian piano si migliori e rimanga un po’ più quadrato e coerente… Di sicuro gli incassi ci sono, e quindi penso che le major non tarderanno a finanziarlo per nuovi grandi progetti!

Voto complessivo: 6 (uguale alla media tra 9 le scene e la regia, 9 il soggetto e 0 la trama)

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