Recensione su Miele

/ 20136.8104 voti

13 Gennaio 2014

Valeria Golino alla prima esperienza alla regia, affronta un tema molto delicato, quello dell’eutanasia, senza però creare una linea ideologica ben definita, senza delineare il giusto e il sbagliato dell’argomento, lasciando allo spettatore l’ingrato compito di giudicare. Il tutto è narrato con estrema delicatezza, quasi sottovoce (infatti gioca molto sui toni dei dialoghi, dei silenzi e delle musiche), accentuato dalla strepitosa interpretazione di Jasmine Trinca; la morte non si vede mai, forse anche questo lo rende elegante e sobrio, e non si respira mai il senso di disperazione che ci si aspetterebbe nel vedere delle persone che decidono di morire. Inoltre il girato è molto poco “italiano”, focalizzato sui dettagli, sui rumori di fondo e su quello che circonda i protagonisti.

Decisamente promossa la Golino dietro la macchina da presa, quasi meglio che davanti.

Lascia un commento