Recensione su L'ultima ruota del carro

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18 Novembre 2013

Più che una recensione una riflessione, il film racconta gli ultimi 40 anni del nostro paese, si parte da un prologo sul finire degli anni 60 per poi passare al delitto Moro e agli altri “incidenti” politici di cui tutti noi ci diciamo vittime mentre in realtà ne siamo responsabili. Vedere raccontata la storia d’Italia divisa in questi capitoli fa male, e come me altre persone, la storia del film passa quasi in secondo piano, il protagonista vuole rimanere coerente ma soprattutto pulito e nonostante tutto ci riesce, gli amici pretendono favori e piaceri solo per fare i loro comodi (illeciti o illegali), la vecchia aristocrazia – sia pure con le loro stravaganze – deve vendere la loro villa ai nuovi arricchiti pur di campare e questi arricchiti non dimostrano alcun rispetto per niente e per nessuno.
Un bravo Elio Germano, come il personaggio richiede, mantiene un basso profilo che ha uno scatto solo alla fine per poi pentirsene, i coprotagonisti invece non portano poi molto a parte un divertito e divertente Alessandro Haber che interpreta un artista un po’ matto.
Secondo me questo film potrebbe essere apprezzato maggiormente tra qualche anno, quando questa confusione sembrerà una cosa passata.

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