Recensione su Boris - Il film

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26 Aprile 2011

Sono d’accordo con chi ha scritto che questo film non sembra italiano: l’utilizzo efficace dell’IRONIA, cosa rara nel cinema e nella televisione italiani, potrebbe addirittura farlo sembrare inglese (se non fosse ovviamente per l’accento romano). inoltre mi è piaciuto il fatto che, cosa unica nel panorama italiano, non si faccia della morale “contro” qualcuno, ovvero contro case di produzione, cinepanettoni, attorucoli da strapazzo, semi-attrici viziate, ecc… è vero che li si prende di mira, e che l’obiettivo del film è denunciare le assurde e ignobili macchinazioni del cinema e della tv, ma ciò viene fatto in maniera sia “realista”, cioè fotografando il mondo del cinema e quello dello spettatore così come sono, sia esagerando certe situazioni con ironia (ad esempio quando Stanis vuole interpretare a tutti i costi il politico Fini) e senza mai scivolare nel bislacco.
Tra la serie e il film ho però preferito la serie, perchè il film è risultato riduttivo e molti aspetti del lavoro dietro le quinte di una fiction, dei “soprusi” e delle fatiche, naturalmente non potevano essere sviluppati.

2 commenti

  1. Francesco / 8 Settembre 2011

    In realtà non è un difetto che il film abbia tralasciato l’aspetto della “vita quotidiana” sul set. L’impostazione del film secondo me è diversa dalla serie, e lo dimostra il fatto che René sia protagonista assoluto (quando invece la serie nacque come incentrata su Alessandro lo stagista). Da una satira sull’ipocrisia e la povertà dello showbizetto italiettiano è diventata una storia sull’idealismo del regista René e la sua lotta di autore contro il mercato.

    Me lo sono messo in testa da qualche settimana: dobbiamo proporre Boris come rappresentante italiano agli Oscar:
    1) E’ un metafilm
    2) fa ridere
    3) c’è dentro Piovani che si gioca l’Oscar a poker
    Non potrà non essere notato. Qui ci scappa la nomination!

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