Recensione su La fiera delle illusioni - Nightmare Alley

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Monodirezionale / 18 Marzo 2022 in La fiera delle illusioni - Nightmare Alley

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Al film di del Toro manca chiaramente qualcosa e non parlo dell’elemento fantastico (che, sottotraccia, in forma di metafora, c’è, eccome).
Credo che uno dei difetti maggiori di Nightmare Alley, oltre a un notevole minutaggio francamente ingiustificato (ben 150 minuti per un film che, in più frangenti, si inceppa o inciampa su se stesso), sia una definizione dei personaggi che azzardo definire troppo superficiale.
Eppure, questo, sulla carta, si presta a essere un perfetto “film di personaggi”, di archetipi (l’Uomo Bestia, in primis).
Tutte le figure in scena hanno un potenziale inespresso, tanto da risultare, alla fine, particolarmente piatte e bidimensionali. Del Toro fa frequenti accenni a segreti, traumi e drammi pregressi, senza rendere mai affabili questi misteri, affastellando elementi non troppo utili ai fini della narrazione.

L’odioso Stan Carlisle (Bradley Cooper) si muove come un elastico, in continua tensione-flessione, ma è fin troppo chiaro, da subito, dove la sua avidità lo condurrà, senza scampo. Il fatto è che ciò che accade nel mezzo non contiene elementi di rilievo o di novità, in senso narrativo.
Non ho letto il romanzo di William Lindsay Gresham da cui il film è tratto, né ho visto il film di Goulding del ’47 con Tyrone Power che costituisce il primo adattamento cinematografico del libro. Perciò, non so se questa prevedibilità sia altrettanto tangibile altrove e se sia stata rappresentata sempre in maniera così esplicita e poco estrosa (per quanto questo sembri un ossimoro, parlando di del Toro).
Certo è che è palese che il Male che alberga nell’animo di Carlisle può condurre il protagonista solo in uno specifico abisso. Acclarato questo, del Toro non fa molto per intrigare lo spettatore, oltre che rintronarlo con un apparato scenografico di derivazione pittorica e kino-citazionista di qualità (ma, secondo me, pur avendo a disposizione un ambiente, quello del circo, a lui ultra congeniale, meno affascinante e spettacolare che altrove: vedi, a titolo di esempio, Crimson Peak).

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