Recensione su I Soprano

Per quanto la serie sia inserita nel contesto trito e ritrito della mafia italo-americana, di preciso di fine anni ’90, la vera novità introdotta riguarda il fatto che, tramite il protagonista e la sua famiglia in particolare, si analizzano e si portano in scena le turbe psicologiche e i problemi tipici del moderno uomo occidentale. Tony Soprano non è solo un boss mafioso: è anche un immigrato di terza (o più) generazione, è un uomo dal difficile rapporto con la madre, è un capo e quindi deve gestire i rapporti con i colleghi e i sottoposti, è un marito e padre di famiglia assente, e molte altre cose. Tutti questi aspetti vengono sviscerati nel corso della serie, giungendo a un livello di caratterizzazione dei personaggi e di profondità psicologica impressionante, ma non bisogna dimenticare il fatto che si tratta pur sempre di un prodotto appartenente al filone “gangster”.
Ma anche da questo punto di vista, in termini di rappresentazione dell’universo della mafia italo-americana, i Soprano hanno fatto scuola: si può tranquillamente dire, infatti, che la quantità di dettagli fornita, e le innumerevoli scene/episodi da antologia, la rendano la naturale evoluzione (in altro format, ovviamente) di Goodfellas, nonchè l’ultimo vero capolavoro del genere.

NB: da guardare in lingua originale