Era ora

Non un brutto film, ma non porta da nessuna parte se non al retorico messaggio trito e ri-trito del Tempo e dell’uso che ne facciamo.
Non si capisce come mai succede quel che succede al protagonista ne perchè capiti proprio a “lui” (ci saranno ben persone peggiori al mondo?)

Una specie di Scrooge uni-direzionale , dove il protagonista si sposta solo nel futuro però, rendendo lo sviluppo del film un pò paradossale : praticamente lui si trova a gestire situazioni ingarbugliate per colpa sua …solo che non ricorda nulla, quindi è sempre in questo costante stato di colpevole-non colpevole. Come se dovesse gestire le scelte di vita di un altro.
L’ho trovato un pò assurdo tutto questo.

Però ripeto , il film si guarda.
Più divertente la prima parte, (logicamente) più triste e riflessiva la seconda.
Edoardo Leo sempre più a suo agio nella comedy italiana. Un pesce nel mare.
Lungo cameo anche di un – invecchiatissimo- Raz Degan. Ci ho messo un pò a riconoscerlo.

Nel panorama dei film italiani, finalmente apicca qualcosa di piu serio della solita commedia degli equivoci. Credo che nella sua semplicità questo film abbia dei messaggi di forte impatto emotivo, mi ha colpito davvero nel profondo, mi sono immedesimato nel protagonista e quell’empatia che si è creata… insomma è stato devastante e riflessivo.
Mi è sembrato di essere io stesso che nello scorrere degli anni cercavo di rimediare, mentre invece peggioravo solo le cose.
La vita, la morte, la famiglia, i figli, il divorzio, la solitudine, la malattia, la sofferenza… tutto legato dall’unico elemento che li accomuna: il tempo.
Fa davvero riflettere. Una regia ferma e lenta, forse un po’ noiosa a momenti, ma la trama porta a incuriosirsi sempre più a come andrà a finire…
Un bravissimo Edoardo Leo, sempre più interessato in film impegnativi.
8/10.

Remake di un film australiano del 2021 (Come se non ci fosse un domani), Era ora di Alessandro Aronadio è un dramedy con l’anima fantasy che sfrutta il tema dei loop temporali.

La confezione è gradevole, questo è un film “gentile”, privo di volgarità e violenza che invita a prendersi cura di sé e degli altri, gli attori sono tutti in parte, ma, nel complesso, mi è sembrato un po’ noioso.
Mi fa sorridere il fatto che debba rimproverare il fattore tempo a un film che parla del valore del tempo, ma penso che una ventina di minuti in meno di durata e una minore reiterazione di alcuni passaggi avrebbe potuto giovare al ritmo generale del racconto.

Non escludo che la sceneggiatura firmata da Renato Sannio e dal regista, Alessandro Aronadio, abbia insistito volutamente su una certa dilatazione della narrazione e su un tono quasi “neutro” dei dialoghi, proprio per costringere il pubblico a rallentare, come il protagonista maschile (Edoardo Leo).
Però, il risultato non mi ha convinto: in generale, è come se il film mancasse di mordente e spinta, al di là del pretesto narrativo, e arrivasse alla conclusione solo per inerzia.