Recensione su Tomboy

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19 Dicembre 2012

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Film francese osannato ai vari festival del cinema lbgt o come si dice, la protagonista è Laure, una bambina che si trasferisce con la famiglia in un nuovo vicinato durante le vacanze estive e che a guardarla può sembrare sia maschio che femmina. Ha una sorella più piccola e dei genitori affettuosi, in attesa di un terzo figlio, e comincia ad esplorare i dintorni. Scambiata per un maschio, decide di presentarsi come Michael agli altri bambini, battendoli a calcio eccetera, in particolare a una con cui ci sarà anche qualche bacio (“tu sei diverso dagli altri”). Alla fine ovviamente verrà costretta a rivelarsi, da una madre un po’ stronza ma in effetti non è che ci fossero molte altre soluzioni. La storia si sofferma sui rapporti nell’universo preadolescenziale, in una banda di ragazzini dove i ruoli tra maschi e femmine sono ben spartiti e Michael vuole, e riesce, a prevalere. Parallelamente c’è il rapporto tenerissimo e protettivo con la sorellina più piccola, lei sì debole e femminuccia, che accetta di reggere il gioco. Magari immeritati gli osanna (non è il film che fra qualche anno ci si ricorderà di aver visto) però un ritratto di vita bello e originale delle dinamiche (direi “da cortile” pensando a dove son cresciuto io) tra personaggi a metà tra l’esser bambini e ragazzi e alla scoperta curiosa della propria sessualità, vista non come un’impellenza ma un qualcosa che emerge tra un gioco e l’altro.

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