Recensione su Il cavallo di Torino

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Il cavallo di Torino
Regia:

Miseriaccia! / 6 Aprile 2013 in Il cavallo di Torino

“Hanno cominciato i tarli. Si sono zittiti improvvisamente. Hanno smesso di nutrirsi, hanno rinunciato a vivere, hanno preferito il silenzio della morte. Poi è arrivato il vento. Gelido, ostile, sferzante.
La vita per me è fatta di piccole cose, di gesti ripetuti, sempre uguali. Mangiare, faticare, dormire e poi mangiare di nuovo. L’importante è non pensare. Non pensare alla miseria, alla morte, alla solitudine, al tedio fatale che mi angoscia. Niente che, con questo gelo, possa scaldare il cuore.
Ora anche il cavallo ha smesso di nutrirsi. Vorrà lasciarsi morire! Sembra che stia calando sul mondo una nebbia di annichilimento, nessuno vuol più portare il pesante fardello che gli è stato assegnato. Dicono che anche gli dei siano fuggiti via. Lontano.
Anch’io, prima o poi, sarò libera. Sarò libera di sdraiarmi sull’erba, di chiudere gli occhi, di fantasticare. E di sognare di cucinare, di mangiare, di dormire. Domani forse è un altro giorno. Miseriaccia!”

Un bianco e nero abbacinante, toni su toni di un grigio spettrale. Il cavallo di Torino non è un film, è una lunga, faticosa trance in cui cade lo spettatore, semicosciente, ipnotizzato da quello che sta vedendo o credendo di vedere. Impossibile descrivere con parole sensate il senso di annichilimento, di angoscia che ti prende. Io non ne sono capace.
qui la colonna sonora.

4 commenti

  1. lithops / 6 Aprile 2013

    @yorick, ti ho citato, spero tu non me ne voglia!
    L’ho visto ieri insieme a due ungheresi.
    Hanno resistito fino al “secondo giorno”. Poi si sono alzati, di botto, all’unisono, mi hanno guardato per 20 lunghi, interminabili secondi, e sono usciti.
    Silenzio a colazione. E chi fiata!

    • yorick / 6 Aprile 2013

      @bombus, era il loro primo Tarr, dunque? Ma cosa non gli è piaciuto? Perché il film, sostanzialmente, è un film perfetto… Comunque sono felice che a te sia piaciuto… anche se, forse, non poteva essere diversamente 😛

  2. lithops / 6 Aprile 2013

    Non so perché, né da dove possa venire questa sensazione, ma ho la quasi certezza che sarà per loro anche l’ultimo Tarr 🙂
    Non so cosa non gli sia piaciuto, cosa li abbia urtati in questo modo. Forse avevano solo bisogno di un altro paio di occhiali, che li aiutassero a cambiare prospettiva, a “rompere gli argini, in cerca del mare, cercando nuovi cieli in cui perdersi”. Consapevoli delle bruttezze della vita, ma appagati lo stesso.

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