20 Recensioni su

The Social Network

/ 20106.9911 voti

buono / 19 Settembre 2016 in The Social Network

Le cose andarono più o meno così! Il film è ben fatto, soprattutto se si è appassionati d’informatica ti tiene incollato allo schermo senza la minima noia!

CHE STORIA… / 20 Novembre 2014 in The Social Network

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

2o anni, americano, mago dell’informatica, da un triste e doloroso pretesto (lasciato dalla ragazza) s’inventa un gioco sulla rete per votare le ragazze prese negli archivi delle varie scuole. Da questo evento (tutto in una notte per giunta) nasce piano piano l’idea del social più famoso del mondo.
Ma ci sono anche dei lati oscuri sulla nascita di FACEBOOK; inoltre la personalità di Mark Zuckerberg esce soprattutto nel finale, un ragazzo miliardario ma solo.
Mi è piaciuto molto come film anche perché ero curioso della storia che non conoscevo bene. E i vari intrecci la rendono ancora più interessante.
Girato bene e interpretato alla grande.
Interessante e quindi bello…
Non sono universitario ma anche sto su FB quindi GRAZIE MARK… 😉
Ad maiora!

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10 Dicembre 2013 in The Social Network

Fincher stavolta azzecca in pieno la scelta della struttura narrativa scomposta per descrivere una storia intrigante sul tema attualissimo di Facebook e del suo fondatore. Ne emergono lati oscuri della personalità, il cinismo ma nello stesso tempo un senso di inferiorità verso una parte della società che risulta essere motore di tutto. Sorprendente.

14 Giugno 2013 in The Social Network

Mi è piaciuto molto, nonostante la storia di per se non fosse così tanto avvincente. Promosso!

Fincher ritorna allo spot / 18 Febbraio 2013 in The Social Network

Fincher, a differenza dei protagonisti del film, non ha dubbi su cosa ingrassi per bene il conto in banca… Prende un marchio dal “bottino” sicuro, ci intorta su una storia di una banalità sconcertante, condita da slogan di facile presa giovanilistica e, giusto per dare un alone pseudo intellettuale, chiude il tutto con la solita ipocrisia hollywoodiana… Commerciale, patinato e ruffiano, insomma un prodotto per l’academy…

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24 Gennaio 2013 in The Social Network

Unico!

A me è piacuto / 15 Gennaio 2013 in The Social Network

Al contrario di tanti io ho trovato il film ben realizzato e molto illuminante.
Il mondo si muove veloce, la tecnologia avanza in modo esponenziale, il più furbo ha la meglio e chi ha l’idea pochi secondi prima rispetto ai altri vince: Questo è “the social network”.

INTERESSANTE! / 14 Gennaio 2013 in The Social Network

Gli ho dato soltanto un “7” perchè é un po’ strano giudicare questo film, sembra piu un documentario! cmq è interessante vedere la dinamica (vera o falsa?) dei fatti che hanno creato una delle “droghe” del momento, da vedere!

13 Gennaio 2013 in The Social Network

Fincher riesce a trasformare un argomento piuttosto inutile e scialbo in una storia interessante che mostra la genesi di un fenomeno di massa.

22 Dicembre 2012 in The Social Network

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Il film sulla nascita di fb a me sostanzialmente non è piaciuto. Anche se è pieno di gente che sostiene la sua eccellenza cinematografica e mille altre qualità (intanto agli Oscar se l’è presa nel culo, tiè U_U). É la storia di come Mark Z., studente sfigatello di H., riesca a mettere su il suo social network bianco e blu (e per fortuna) schiacciando come sassi chi tenta di ostacolarlo. Per il protagonista è stato scelto un tizio davvero simpaticamente odievole, il nerd che tutti vorremmo picchiare. Il film è un intreccio di flash-back, per illustrare la genesi dell’idea e la sua messa in opera, e momenti del processo, e successivo patteggiamento, intentato contro Mark Z. da due tizi che avevano lavorato con lui e si son visti, secondo loro, soffiare l’idea (quanto è giustappunto l’argomento del processo). Ma è il solito film processuale americano, eccheccazzo, basta -.-, fatto con mestieri e ci fermiam lì.
Poi sì, insomma, lui faceva i programmini per raccogliere le foto delle ragazze e farle votare da tutti, non può non sembrarti un genio già solo per queste cose.
Ovviamente nota di merito a Mark Z. e al suo amico, che appena hanno un po’ di successo si scopano, e poi si fidanzano, con due tizie cinesi gnocche nei cessi. Ma slurp! (a proposito della mia passione per le cinesi, ormai tutti si premurano di piazzarmi in bacheca video con musiche pop cinesi discutibili con foto di ragazze orientali, tipo questo. Io non so mia zia, che mi spia con costanza, penserà)
Per il resto sì di nuovo, ok, siete gggiovani, avete le idee alternative, fate la selezione dei programmatori facendogli bere l’alcol però boh. Noia, e poi che cazzo, hai la possibilità di parlare in un film di un social network che è entrato nella vita di millemila milioni di persone, cambiando anche alcune abitudini di vita reale, e…? Niente, il processo con la rivincita dei nerds che passano a geeks, ma WTF, mi sembra un’occasione persa, era un tema con implicazioni sociali e possibilità di sviluppo potenzialmente infinite. Bah, guarda, per fortuna che non gli ho dato i soldi.

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20 Ottobre 2012 in The Social Network

Che noia che barba che barba che noia.
Mi ha stradeluso.

1 Luglio 2012 in The Social Network

Per cui, riflessione che esula dalla qualità (ottima) del film, semmai dovessi parlar male di Zuckerberg mi ritroverei bannato a vita da Facebook?

1 Giugno 2012 in The Social Network

Davvero un film solidissimo, grande regia e grande sceneggiatura. Nonostante affronti un tema all’apparenza noioso, prolisso e poco cinematografico, ti tiene inchiodato allo schermo e non ti perdi una sola parola tanto è interessante e ben girato.

Molto interessante / 7 Maggio 2012 in The Social Network

A dire il vero,vederlo nominato li per gli Oscar,mi ha stupito.
Ho scoperto invece un’interessante introspezione sul personaggio di Mark Zuckenberg che viene riprodotto in modo stravagante e realistico.
Informandosi su come si è sviluppata e tutt’ora si sviluppa la diatriba,si riesce ad apprezzare ancora di più il lavoro svolto

Non pensavo che fosse un bel film / 18 Maggio 2011 in The Social Network

Pensavo si trattasse di qualcosa di noioso quindi l’ho visto solo per curiosità invece mi è piaciuto: buon ritmo e bravi gli attori.

15 Aprile 2011 in The Social Network

First me, second me, pensare che alla base di un progetto così interessante ci sia praticamente il solo desiderio di apparire, di essere popolari o di rendere popolari (il primo “esperimento” non riguardava forse un contest tra le ragazze dei campus?) mi rende Zuckerberg antipatico come un moscerino in un occhio.
Per tacere delle sue ciabatte e di quello che combina alla ex quando lei lo molla.
Alla faccia del nerd.

Ma queste sono considerazioni che esulano dalla qualità del film, indubbiamente degno di nota.
Sceneggiatura lineare, nonostante si sviluppi su piani narrativi e temporali sfalsati.
Attori decisamente in parte (Eisenberg è perfetto: praticamente monoespressivo, ma il suo ruolo pare richiedere fortemente pochi scarti emozionali evidenti, quindi…) e bel montaggio.
La genesi di un fenomeno sociale e mediatico raccontata come se si trattasse di un balletto diplomatico: ebbravo Fincher che è riuscito, con mano ferma, a non inciampare nel “mero” documentario.

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15 Aprile 2011 in The Social Network

Film quasi documentario, biografico sulla nascita di Facebook.Dialoghi ficcanti, veloci e brillanti come si evince già dalla prima scena al bar col dialogo tra Mark e la sua ragazza Erica.
La storia è interessante (anche se un pò romanzata); partendo da un social network universitario che pian piano si allarga al mondo intero. Il film mischia i due piani temporali: le due cause legali in cui Zuckerberg è coinvolto e come si è arrivati a questo punto. La storia è un buon mix di amicizie, tradimenti, soldi e universitari con le sue “confraternite”. Bravissimi i giovani (e poco conosciuti x adesso) protagonisti: da Jesse Eisenberg (“Adventureland”) che assomiglia parecchio al vero creatore di Facebook, a Andrew Garfield (futuro Peter Parker) nei panni del socio/amico, a Justin Timberlake (“Alpha dog”) che impersona il creatore di Napster che si intromette nell’amicizia tra Michael e Eduardo, alla bella Rashida Jones (“I love you man”) nei panni dell’assistente dell’avvocato che fa la battuta migliore del film.
Michael è molto intelligente, un bravissimo programmatore ma come gli dice la ragazza all’inizio del film è un vero stronzo; per come si comporta con gli altri soprattutto con gli amici. A dimostrazione di questo c’è il blog su cui scrive subito dopo essere stato mollato da Erica. Sembra un pò strano che a dirigere questo film ci sia David Fincher che ci aveva abituato ad ambienti claustrofobici,ma quando siamo su Facebook non siamo su un ambiente chiuso isolandoci dal resto del mondo?
Comunque se siete curiosi di scoprire come è nato Facebook e quanto vale (in senso finanziario), allora guardate questo film.

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Da Oscar / 20 Marzo 2011 in The Social Network

Mark Zuckerberg è il creatore di Facebook e su questo ci siamo, ma sapevamo tutti come è nata l’idea? Bene il regista David Fincher ci prova adattando per il grande schermo The Accidental Billionaire, il bestseller di Ben Mezrich, nel quale si racconta l’ascesa al potere di Mark e di come la crescita esponenziale di Facebook abbia presto una piega incredibile tanto da arrivare ad avere più di 500 milioni di utenti in tutto il mondo.
Anche se dallo stesso Zuckerberg sono arrivate molte smentite sulla completa originalità di molte vicende raccontate nel libro e di conseguenza nel film di Fincher, lo spettacolo prodotto ed offerto al pubblico ha superato a pieni voti le aspettative, la storia è stata saggiamente realizzata, tanto da dare il via ad una vera e propria mania di portare al cinema i colossi del web, infatti dopo Facebook ci sono film in realizzazione su Twitter e Google.
Il trio di attori scelti per raccontare Facebook è stato una vera sorpresa, su tutti uno spettacolare Jesse Eisenberg che ha interpretato Zuckerberg ha mostrato un talento innato, finora lo avevamo apprezzato soltanto per commedie e americanate come l’ultimo Benvenuti a Zombieland, invece in questo film evento è stato semplicemente straordinario riuscendo a centrare a pieno il personaggio con pregi e difetti, dando una giusta dimensione al vero spirito NERD in tutta la sua profondità, Andrew Garfield ai più noto come il prossimo Spiderman, è stato una splendida spalla per Jesse, una stella di Hollywood in piena ascesa verso ciò che la Marvel consacrerà nel prossimo futuro, Justin Timberlake oramai maturo per qualsiasi ruolo, centra in pieno lo spirito di Sean Parker (creatore di Napster) raccontando benissimo croce e delizia di un wonder boy del web, fortunatamente nella sua carriera artistica Justin lo copia soltanto nella delizia, riuscendo ad essere una pop star della musica ed un attore in piena affermazione artistica.
Tralasciando la bravura del trio del cast, la trama rende un po di confusione nella prima parte anche perchè alterna momenti presenti con flashback che cercano di raccontare come si è arrivati in tribunale e come un’incredibile amicizia, Zuckerberg-Eduardo finisce ai ferri corti, la seconda parte del film riesce in pieno a recuperare la confusione iniziale ed i due processi affrontati contemporaneamente dai protagonisti nel film e da noi dalla sala risultano più chiari e molto più piacevoli da seguire, la colonna sonora gia dal trailer aveva colto in pieno lo spirito NERD, triste ma geniale, nel film ha dato un altro tocco di classe con pochi spezzoni, ma nei momenti giusti e cardine del film.
In definitiva il team creativo di Facebook e lo stesso Zuckerberg possono ritenersi orgogliosi di questo film, anche se tutto non segue la realtà dei fatti, per due semplici motivi, il primo perchè dopo questo film Facebook avrà ancora più visibilità di quanta ne abbia gia adesso e secondo perchè non è stato fatto un semplice film per fare soldi, ma un vero e proprio film evento che ai prossimi oscar potrebbe dire la sua con molte nomination a proprio favore e questo di sicuro non lo dico soltanto io, concludo consigliando la visione di questo film perchè David Fincher è tornato alla grande sulla scena mondiale con The Social Network, dirigendo un piccolo capolavoro.

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il senso, sociale, dell’esistere / 1 Marzo 2011 in The Social Network

Il dialogo iniziale è il film, per come è costruito (i due ad un certo punto hanno una sfasatura temporale come nelle chat, nei forum etc), per quello che contiene. Lui brucia per emergere da un anonimato che non sopporta, la sua ricerca di esclusività denota invidia, soprattutto per l’amico, l’unico, ma centra il punto in questione: che le conoscenze e le relazioni siano il senso del succcesso e dell’affermazione sociale. Lei gli consiglia di potenziare il meglio di sè, la sua abilità informatica, cosa che lui farà, lei gli dice di puntare non all’esclusività, ma all’inclusività (il club più facile da raggiungere, appunto), cosa che lui applicherà all’ennesima potenza. In più in quei minuti iniziali si delinea l’ambiente sociale, classismo, sessismo (lei in quanto donna potrebbe conoscere solo tramite lui certe persone, d’altronde solo se la da’, in quanto donna, esiste socialmente).

Più che Welles,anche se la struttura è un po’ quella (un puzzle che ricorda a ritroso con tutti che esprimono il loro punto di vista), mi sembra un’idea in piccolo del Petroliere, per la solitudine del protagonista (è l’unico che non ha famiglia), per la ferocia ferina del raggiungimento del successo, per il deserto sociale che si porta dietro, ma, essendo una storia ancorata a un dato biografico molto chiaro e leggibile, è anche una piccola storia, senza la potenza della metafora che gli altri film citati hanno (e soprattutto per mancanza di potenza visiva)

Mi è piaciuto, soprattutto la prima parte, la seconda, a Palo Alto per intenderci, mi è sembrata più debole, più approssimativa. E’ un film in cui primeggia la scrittura, la regia si nasconde, ma gli intrecci dei protagonisti che raccontano gli altri in un gioco di sentito dire, di riportato rende bene il senso della verità intangibile nell’era digitale, in cui tutto è rumore e chiacchiericcio, anche se, a volte, molto potente.

Mark è quasi un novello pinocchio che trova il suo Lucignolo e perde il suo grillo parlante: Parker è tentatore, ma ha la “visione”, ossia coglie il senso delle cose in grande; Eduardo è ingenuo, ma saggio, portatore dell’unica salda relazione di Mark, ma paga l’incapacità di vedere la novità finanziaria dell’economia contemporanea, Eduardo vede poco lontano. Non mancano ovviamente i due mondi economici che si scontrano, quello del denaro semiaristocratico che è stato non meno violento, ma ha coltivato sue regole (i gemelli) e quello nuovo che non conosce ancora suoi principi guida (uno poi lo avrà, la rispettabilità, anche se apparente, il buon nome)

Più che un film su Fb, come già detto, un film sulla sociologia economica del rinnovato sogno americano, qui non è importante una idea veramente innovativa (insomma lui l’ha proprio rubata), ma la capacità di applicarla rispondendo ai bisogni dei suoi utilizzatori (Mark aggiunge pezzi di fb ascoltando i suoi compagni). In verità il 50% di fb toccherebbe alla ragazza dell’inizio e non per aver causato tutto nella famosa serata di ubriachezza, ma per aver colto il significato di fb ossia l’inclusività totale.

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26 Febbraio 2011 in The Social Network

Riuscitissimo film sulla storia di Facebook, su come un’idea nata più per gioco che per ottenere un reale guadagno possa aver cambiato radicalmente l’approccio al web.
Personalmente ho trovato molto difficile capire i discorsi prettamente tecnici, discorsi la cui comprensione determineranno il vostro grado di “nerditudine” ma che non pregiudicheranno il godimento del film. Discorsi brillanti e ritmo sostenuto per un film che dalle premesse potrebbe sembrare solo per addetti ai lavori, non lo è assolutamente.

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