Recensione su L'uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot

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Non convenzionale / 24 Novembre 2019 in L'uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot

Interessante esordio alla regia di Robert D. Krzykowski che dirige e monta con professionalità una pellicola veramente particolare e innovativa anche per il cinema Statunitense, nostalgica e, a parer mio, molto riflessiva.
Flashback e flashforward usati per tutto il film pregevolmente.
Sam Elliott (Calvin Barr nel film) è perfetto nel ruolo dell’anziano che in qualche modo si deve arrendere all’incedere della vecchiaia, che porta con se malinconia e rimpianti per una vita, tutto sommato, anche avventurosa e per nulla ordinaria.
Calvin è l’uomo che ha ucciso Hitler ma nonostante ciò, quell’esperienza, lo ha profondamente segnato perché, a parer suo, neanche i mostri meritano la pena di morte e soprattutto non è riuscito a uccidere l’idea e una mentalità violenta che ancora oggi sopravvive e che è la radice di molti dei mali della società odierna e che ha causato un continuo rimorso nel nostro protagonista.
Un film profondamente antimilitarista e antifascista e molto riflessivo.
Non capisco perche la media sia cosi bassa, certo, non è Kubrick, ma per un esordio alla regia sono rimasto positivamente sorpreso.

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