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L'uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot

/ 20195.221 voti

La noia ha prevalso / 29 Aprile 2021 in L'uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot

Confessione: vinta dalla noia, non sono riuscita a terminare di vedere il film (per cui, non assegnerò nessun voto).
Idee strepitose, resa soporifera.
Ho mollato la presa dopo circa un’ora di visione.
Ussignùr, che lentezza inconcludente: quanta sovrabbondanza di inutili situazioni, dialoghi (appesantiti anche da un doppiaggio italiano asettico e monocorde) e perfino musiche (mi riferisco ai brani originali, didascalici e pedanti).

Qui, (il personaggio interpretato da) Sam Elliott è stato concepito come una specie di fanta-Clint Eastwood (il che non è male, anzi!) e l’attore ha la presenza scenica giusta per un ruolo simile. Fin qui, tutto bene.
Purtroppo, il resto arranca, a partire da Aidan Turner che, boh, sembra completamente fuori posto e poco credibile in qualsiasi scena.

Forse, da lì in poi, L’uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot ingrana la marcia e, quindi, peggio per me che ho lasciato perdere una buona occasione per divertirmi un po’.
Certo è che, fino a quel momento, ho avuto l’impressione di stare buttando il mio tempo.

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Non convenzionale / 24 Novembre 2019 in L'uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot

Interessante esordio alla regia di Robert D. Krzykowski che dirige e monta con professionalità una pellicola veramente particolare e innovativa anche per il cinema Statunitense, nostalgica e, a parer mio, molto riflessiva.
Flashback e flashforward usati per tutto il film pregevolmente.
Sam Elliott (Calvin Barr nel film) è perfetto nel ruolo dell’anziano che in qualche modo si deve arrendere all’incedere della vecchiaia, che porta con se malinconia e rimpianti per una vita, tutto sommato, anche avventurosa e per nulla ordinaria.
Calvin è l’uomo che ha ucciso Hitler ma nonostante ciò, quell’esperienza, lo ha profondamente segnato perché, a parer suo, neanche i mostri meritano la pena di morte e soprattutto non è riuscito a uccidere l’idea e una mentalità violenta che ancora oggi sopravvive e che è la radice di molti dei mali della società odierna e che ha causato un continuo rimorso nel nostro protagonista.
Un film profondamente antimilitarista e antifascista e molto riflessivo.
Non capisco perche la media sia cosi bassa, certo, non è Kubrick, ma per un esordio alla regia sono rimasto positivamente sorpreso.

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L’impasto non regge / 5 Ottobre 2019 in L'uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot

Il titolo può far pensare a un film demenziale, ma in realtà The Man Who Killed Hitler and Then the Bigfoot è un curioso impasto fra un film d’avventura e un dramma nostalgico. Purtroppo l’impasto non regge: la parte avventurosa si riduce a due episodi – quelli appunto cui il titolo allude – che vengono sbrigati senza particolari elaborazioni o emozioni, e che sono francamente un po’ troppo eterogenei; la parte nostalgica è annegata in un eccesso di andirivieni temporali, di lungaggini e di eventi non spiegati (perché il seppellimento prematuro? Perché la pietruzza fantasma? Cosa c’è nella cassetta misteriosa?). Peccato.

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