Recensione su E venne il giorno

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5 Ottobre 2013

Manoj Night Shyamalan è un regista a cui non riesco a dare una spiegazione. Due dei film più brutti che ho visto sono da lui diretti (“L’ultimo dominatore dell’aria” e “After earth”) e sinceramente mi lascia nell’ambiguità anche in “Signs”, “Lady in the water” e “Il sesto senso”, nonostante riesca a vedere una buona capacità di atmosfera e resa cupa. “E venne il giorno” è probabilmente il film che mi ha convinto di più, nonostante grossi buchi di scrittura. Se non convince la trama, le spiegazioni, le cause e gli effetti, le prove attoriali (oddio, della sceneggiatura funziona veramente poco), convince, paradossalmente, l’atmosfera, il respiro, le situazioni. Tre su tutti i passaggi da ricordare: l’uccisione dei due ragazzi alle soglie della casa “disabitata”, l’incontro con l’anziana signora, il finale catartico del ri-trovo. Tutte situazioni di un sapore strano, quasi mistico, difficile da descrivere.

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