Recensione su The Elephant Man

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17 Febbraio 2011

Un Lynch quasi inaspettato, intimista, crudo ma delicato.
L’uso del b/n è superbo: l’intensità dei chiaroscuri sui visi, sui corpi, sui tessuti, sulla materia definisce ogni fibra, lucida le superfici, l’oscurità riesce a far brillare gli occhi ed il derma. La luce ed il buio, qui, sono tremendamente affascinanti, modellano magistralmente i volumi.
Londra (ricostruita, ovviamente) non è mai pienamente visibile, è qui semplicemente evocata, eppure è riconoscibile più che in una chiassosa cartolina a colori.
Un giovane Anthony Hopkins si muove leggero, ma deciso tra le brutture vittoriane nei panni di un medico illuminato e la grande Anne Bancroft è una vibrante Miss Kendal.

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