19 Marzo 2023 in Hunger
Tema e rappresentazione interessanti, ma forse il tutto era piu’ adeguato per un corto, visto che ci sono passaggi prevedibili o ripetitivi.
Il film racconta la storia di Bobby Sands (Michael Fassbender), militante dell'IRA, che durante la detenzione nel carcere irlandese di Maze diede luogo ad uno sciopero della fame coinvolgendo altri detenuti, con l'intenzione di fare riconoscere al governo inglese il loro status di prigionieri politici. Esordio cinematografico di Steve McQueen.
nenetm ha scritto questa trama
Titolo Originale: Hunger
Attori principali: Michael Fassbender, Stuart Graham, Liam Cunningham, Helena Bereen, Laine Megaw, Brian Milligan, Liam McMahon, Karen Hassan, Frank McCusker, Lalor Roddy, Des McAleer, Helen Madden, Paddy Jenkins, Geoff Gatt, Rory Mullen, Ben Peel, B.J. Hogg, Billy Clarke, Ciaran Flynn, Mostra tutti
Regia: Steve McQueen
Sceneggiatura/Autore: Steve McQueen, Enda Walsh
Colonna sonora: David Holmes, Leo Abrahams
Fotografia: Sean Bobbitt
Costumi: Anushia Nieradzik
Produttore: Robin Gutch, Laura Hastings-Smith
Produzione: Gran Bretagna
Genere: Drammatico, Storia, Biografico
Durata: 96 minuti
Tema e rappresentazione interessanti, ma forse il tutto era piu’ adeguato per un corto, visto che ci sono passaggi prevedibili o ripetitivi.
Film molto crudo, non adatto a stomaci deboli.
Tratto dalla vera storia di Bobby Sands, un militante dell’IRA che nei primi anni 80 fu incarcerato e organizzò uno sciopero della fame affinchè i membri dell’IRA ottenessero riconoscimento di prigionieri politici.
Viene impersonato dal bravissimo Michael Fassbender, che a dire il vero non gli somiglia per niente.
Però poco importa, si mette in evidenza per la sua splendida interpretazione.
Memorabile la lunga chiaccherata con il prete, una scena che rappresenta la chiave di volta del film intero e che mi è rimasta veramente dentro come poche altre.
Film capolavoro di Steve McQueen. Fassbender genio. Un colosso: uno tra i film più belli,drammatici e coinvolgenti del ventunesimo secolo. Mio film preferito senza ombra di dubbio. Esordio di regia mostruoso.
Un vero e proprio film angoscia.
Bobby Sands, detenuto in un carcere irlandese, combatte per essere riconosciuto come prigoniero politico. La sua lotta passa attraverso diversi scioperi l’ultimo dei quali letale per lui e per altri suoi militante nella lotta.
Un film molto estremo ma intenso.
I silenzi, la mancanza di molti dialoghi, le sole immagini parlanti del dramma, le interviste della Lady di Ferro che li condanna come violenti e pericolosi…
Una macchia nera della storia inglese.
Da vedere.
Ad maiora!
Questo film mi ha colpita come un pugno allo stomaco, e subito dopo Il Nastro Bianco di Haneke nella mia personalissima classifica, è stato il pugno più bello che abbia mai ricevuto.
Non dirò nulla di nuovo rispetto agli altri, ma McQueen, anche con Shame, dà grande prova della sua capacità nel mostrare la realtà nei suoi aspetti più crudi. Dura e senza veli, con immagini violente che riescono a colpirti. E’ difficile definire il suo stile: nonostante tanta brutalità (che poi non è esagerata, è nella quantita giusta), colgo sempre una certa eleganza e artisticità nelle inquadrature. Suona quasi come un ossimoro del quale pensavo fosse capace solo il già citato Michael Haneke, anche se sostanzialmente i due registi fanno scelte differenti su come mostrare la violenza al pubblico, ma entrambe efficacissime.
p.s. è la mia prima recensione, e la prima volta l’ho pubblicata erroneamente come commento sotto un altro utente. Chiedo umilmente perdono t.t