Recensione su Il senso di Smilla per la neve

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26 Ottobre 2013

Non ho letto il libro di Peter Hoeg, ma dopo questa trasposizione cinematografica devo ammettere che il mio livello di interesse nei suoi confronti è caduto ai minimi livelli, data la trama interessante, l’ ottimo cast(Julia Ormond e Gabriel Byrne) e la meravigliosa ambientazione mi aspettavo di vedere un film più che avvincente, invece mi sono trovata davanti una pellicola di una lentezza mortale, degli attori decisamente spaesati e imbambolati, dei temi importanti trattati con superficialità e una regia poco statica e coinvolgente.
Un giallo che, alla fine, non riesce a decollare e, esclusi gli splendidi paesaggi glaciali della Groenlandia e qualche sporadico colpo di scena, regala allo spettatore nient’altro che noia.
Come ho scritto sopra anche dal punto di vista recitativo le cose non vanno meglio, Julia Ormond è, come sempre, bellissima e affascinante, ma in questo film l’ho trovata insopportabilmente poco espressiva e in preda a un’isteria che definire fastidiosa è un eufemismo, il compianto Richard Harris nei panni del cattivo incute timore quanto Babbo Natale e Gabriel Byrne ha l’aria di chi si trova lì soltanto per puro caso…alla fine l’unico che si salva e il piccolo attore che interpreta Isaiah, di una dolcezza unica e disarmante.
Con questo non voglio dire che sia del tutto terrificante questo film, ma di certo non ti rimane impresso nella memoria(e, soprattutto, uno ci pensa due volte prima di lasciarsi andare a una seconda visione…).
Tutto ciò che resta sono gli splendidi paesaggi della Groenlandia, tutti da mozzare il fiato, il resto è solo neve che si scioglie al sole.
Spero che il romanzo di Peter Hoeg sia migliore, me lo auguro davvero…

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