Recensione su Ride your wave

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Quel romanticone di Yuasa / 2 Ottobre 2020 in Ride your wave

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Stando a trama e trailer, non credo che avrei guardato Ride Your Wave, se non avessi saputo che è un anime di Yuasa Maasaki, un animatore che mi piace molto per le sue invenzioni visive e la follia dei racconti. Però, ero curiosa di vedere come Yuasa avesse affrontato quello che, sulla carta, mi sembrava un film ultra-romantico e, elementi fantastici a parte, abbastanza convenzionale.

Diciamo che, tolto il tono stucchevole di alcuni passaggi, il film mi è piaciuto. Come accade spesso nei film e nelle serie tv giapponesi, la storia parla (senza fare troppi sconti a personaggi e pubblico) di morte ed elaborazione del lutto (tra i primi esempi che mi vengono in mente, penso a Departures, Ano Hana e Vorrei mangiare il tuo pancreas).

Il tocco di Yuasa pervade tutto il film, con prospettive folli, ipertrofie fisiche, glosse del viso improbabili e dettagli surreali (vedi, Hinako che va a spasso con un pupazzo gonfiabile o che parla con la tazza del water…).

In fin dei conti, è un film gradevole, nonostante che il pianto finale di Hinako (l’elemento più realistico del film) abbia scalfito il cuordipietra che mi ritrovo.

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