Il solito anime romantico / 29 Luglio 2021 in Words Bubble Up Like Soda Pop

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Words Bubble Up Like Soda Pop (che, letteralmente, può essere tradotto come Le parole frizzano come bollicine di bibite gassate) è un anime romantico diretto da Kyohei Ishiguro e realizzato dagli studi di animazione giapponesi SIGNAL.MD e Sublimation.
Disponibile in esclusiva su Netflix, il film a cartoni animati è stato prodotto per festeggiare il decimo anniversario del concerto Inu Fes della casa discografica Flying Dog.

In effetti, la musica ha un ruolo predominante, nella trama.
Ma la cosa curiosa è che questo elemento emerge chiaramente dalla metà del racconto in poi. Fino a quel momento, infatti, tolto l’ingrediente romantico predominante e il tema dell’accettazione di sé, confesso di aver avuto difficoltà a individuare il vero leitmotiv del lungometraggio.
Detto questo, superato tale scoglio, ho iniziato ad apprezzare di più il film dal punto di vista narrativo, benché non mi abbia entusiasmato fino in fondo.

Tecnicamente, è una gioia (vagamente sperimentale) per gli occhi, con prospettive ardite e ipertrofiche, per intenderci “alla Yuasa” (azzardo), in cui si fondono animazione in 2D e computer graphic (certi sfondi sono così geometrici e i colori sono così sparati da sembrare elaborati con Sketchup, giusto per capirci). Le scene si compongono di tanti minuti dettagli d’ambiente e il character design è gradevole (seppure non epifanico).

I personaggi sono abbastanza convenzionali: lui timido al limite del patologico, lei amante delle cose “carine” (kawaii), con amici e parenti pazzerelli intorno e vecchietti gentili nei pressi.
Quel che è particolare, secondo me, sono le attività che svolgono i vari personaggi, con particolare riferimento ai due protagonisti adolescenti: Cherry (lui) vive per scrivere haiku, brevi componimenti poetici della tradizione letteraria giapponese influenzati dal flusso delle stagioni, e collabora con un centro diurno per anziani; Smile (lei) è sovraesposta sui social fin da quando era bambina e, incitando alla gioia e al sorriso, nel tempo, è diventata una specie di influencer grazie a una community virtuale.
Benché diversi fra loro per passioni e carattere, Cherry e Smile si incontrano nel corso di una estate fatidica e, inaspettatamente, fanno amicizia.

Da questo momento, il film diventa una specie di (romantica) caccia al tesoro che ruota intorno al termine Yamazakura (che, fino a ora, credevo fosse solo la marca di un whiskey jappo che ho in casa), neanche troppo velatamente connesso al cognome (Sakura , fiore di ciliegio) e al soprannome (Cherry, ciliegia/o) del protagonista maschile, e alla dentatura (ebbene, sì) di Smile.

Nel complesso, Words Bubble Up Like Soda Pop è un anime come tanti altri, con qualche guizzo estetico particolare, ma poco di più. Temo che lo dimenticherò presto.

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