Recensione su Raya e l'ultimo drago

A me è piaciuto molto questo titolo Disney che si permette perfino di inserire scorci distopici e di giocare con il mito orientale dei draghi, dei cinque elementi e con la metafora della pandemia che ancora tutti stiamo vivendo.
Ha un indubbio fascino esotico grazie alla sua ambientazione (direi qualcosa come la Thailandia o l’Indonesia, con sprazzi di Mongolia innevata e un qualche posto desertico e molto caldo, forse l’Africa) e alle sue protagoniste, perché per me non c’è solo Raya ma anche Namaari, dal momento che è lei alla fine a risolvere definitivamente la questione.
Molto migliore di Encanto, più adulto e intenso di Luca.
Più che altro non capisco perché il finale debba sempre essere un reset al latte e miele, non che mi abbia disturbato ma far tornare in vita solo Sisu e non tutti gli altri sarebbe stato così tremendo? Vabbè, il target è sempre quello e condiziona, facile.