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Storia di un matrimonio

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Essere innamorati e avere l’amore / 2 Giugno 2023 in Storia di un matrimonio

Marriage Story, diretto da Noah Baumbach, è un film straordinario che esplora in modo profondo e toccante la complessità delle relazioni umane e le sfide che accompagnano la fine di un matrimonio. Al centro di questa storia ci sono due interpretazioni eccezionali: quella di Adam Driver nel ruolo di Charlie e quella di Scarlett Johansson nel ruolo di Nicole.

Adam Driver offre una performance straordinaria e intensa nel ruolo di Charlie, un regista teatrale che si trova a confrontarsi con la dolorosa realtà del divorzio. La sua interpretazione è una miscela sorprendente di vulnerabilità, rabbia contenuta e sfumature emotive complesse. Driver cattura perfettamente il conflitto interiore di Charlie, mostrando sia la sua devozione per la famiglia che la sua lotta per mantenere la propria identità e realizzare i suoi sogni professionali.

Scarlett Johansson, nel ruolo di Nicole, offre una performance altrettanto straordinaria. La sua interpretazione è piena di forza, vulnerabilità e autenticità. Johansson dà vita a Nicole, una donna che cerca di riaffermare se stessa mentre naviga nel complesso territorio del divorzio. La sua capacità di trasmettere una gamma di emozioni, dal dolore alla rabbia, dalla dolcezza all’empatia, è sorprendente.

La chimica tra Driver e Johansson è evidente, e la loro interazione sullo schermo è coinvolgente e commovente. Il modo in cui si sfidano, si sostengono e si feriscono l’un l’altro nel corso del film è potente e realistico. Entrambi gli attori riescono a catturare la complessità e la contraddizione delle emozioni che accompagnano la fine di un matrimonio, portando autenticità e profondità ai loro personaggi.

Marriage Story è un’opera cinematografica intensa e coinvolgente che mette in luce il talento di Adam Driver e Scarlett Johansson. La loro interpretazione impeccabile e la loro capacità di comunicare emozioni complesse e verosimili sono fondamentali per il successo del film. Entrambi gli attori portano una profondità e una sincerità ai loro ruoli che toccano il cuore dello spettatore.

In conclusione, Adam Driver e Scarlett Johansson offrono interpretazioni straordinarie in Marriage Story. Il loro talento e la loro chimica sullo schermo creano un’esperienza cinematografica coinvolgente e potente. Il film ci ricorda che l’amore e la sofferenza possono coesistere, che le relazioni umane sono complicate e che la fine di un matrimonio può portare a una crescita personale. Marriage Story è un’opera d’arte emotiva che rimane con il pubblico a lungo dopo la sua visione.

In Marriage Story, il concetto di amore è presentato in tutta la sua complessità. Il film ci mostra che l’amore può essere fonte di gioia e felicità, ma può anche diventare un terreno fertile per la frustrazione, la delusione e la rabbia. La storia di Charlie e Nicole ci ricorda che l’amore non è sempre semplice e lineare, ma può essere un percorso tortuoso e pieno di sfide. Tuttavia, il film ci offre anche una preziosa lezione: nonostante il dolore e la rottura, l’amore può sopravvivere in forme diverse e l’empatia e la comprensione reciproca possono essere fondamentali per il superamento delle difficoltà. Marriage Story ci invita a riflettere sulle sfumature dell’amore e sulla sua capacità di trasformarsi e adattarsi alle nostre vite in modi imprevedibili.

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Sufficienza solo per le prove attoriali / 4 Dicembre 2020 in Storia di un matrimonio

Di Adam Driver e della Johansson, altrimenti si sarebbe beccato un 5.
Pesante, noioso, troppo “generico” nel deragliamento del rapporto e nell’incattivirsi dei due anche per la faccenda dell’affidamento del bambino.
Sembra la storia di qualunque coppia americana (della società medio-alta) che divorzia.
Secondo me è un po’ sopravvalutato.

Impegnativo / 8 Marzo 2020 in Storia di un matrimonio

C’è da dire che riconosco a Baumbach una certa bravura come scrittore, le sue sceneggiature sono impeccabili, su questo c’è ben poco da discutere.
Stesso discorso per la recitazione, un Adam Driver e una Scarlett Johansson credibilissimi, viscerali oserei dire, ruolo della vita per entrambi.
Ho visto recitare bene Adam Sandler solo tre volte in vita mia, in Punch-Drunk Love, nel più recente Uncut Gems e in The Meyerowitz Stories (la scena della distruzione della macchina del vecchio è qualcosa di spassoso, non ridevo cosi tanto da una vita).
Tutto questo per dire che Baumbach ha tutte le skill per fare il botto: sceneggiature solide, regia di mestiere e incredibile direzione degli attori.

Tutta via ho fatto una fatica immane nel rimanere sveglio durante la prima metà del film, ho trovato il montaggio troppo lento, volevo spararmi in un ginocchio per uscire da quell’anestesia cerebrale e provare qualcosa, cioè i primi 40 minuti il film è proprio soporifero.

Il dramma familiare rappresentato l’ho trovato profondamente veritiero e credibile, nessun buco di trama mancante riempito alla meno peggio, non una parola fuori posto ma se devo aspettare i litigi coniugali e gli scontri in aula tra avvocati per impedire alle mie palpebre di essere attratte fortemente dalla gravità, non ci siamo proprio.
Tuttavia la mia onestà intellettuale mi impedisce di dare un voto inferiore al 7.
Magari tra dieci anni lo rivedrò, mi ci rivedrò e cambierò idea…Per ora sto bene da single.

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Mah… / 10 Febbraio 2020 in Storia di un matrimonio

A livello artistico è ottimamente recitato e ben diretto.
Ma il resto è la pesantezza unica.
Questa storia è davvero triste anche se lascia aperto uno spiraglio di felicità, come un equilibro raggiunto.
Eppure non mi senti di lodare come eccellente questo film, nè tantomeno un film da candidatura all’Oscar per miglior film.
Come lavoro artistico meriterebbe un 7,5, eppure si becca il mio mediocre.
5.

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Film tecnicamente perfetto ma insostenibilmente pesante. / 22 Gennaio 2020 in Storia di un matrimonio

La fine di un matrimonio vista dall’interno, lo sgretolamento di un legame che sembrava indissolubile tra due persone seguito passo dopo passo dove tutti ne escono sconfitti ma si sa, la vita va avanti e alla fine può accadere anche che tutto si aggiusti.
Un film realistico, elegante, malinconico, intenso, dall’impostazione teatrale(ossia basato quasi esclusivamente sull’egregia interpretazione attoriale) ma per me insostenibilmente lento e soporifero, una rivisitazione del film di Richard Benton del 1980 “Kramer contro Kramer” (che io reputo sopravvalutato) ma molto meno coinvolgente.
Sia Scarlett Johansson che Adam Driver offrono interpretazioni eccelse ma se fossi una giurata dell’Academy non conferirei l’Oscar né all’una né all’altro. (La Johnansson l’ho apprezzata molto di più in “Jojo Rabbit”).
Un film che definirei kafkiano, una denuncia contro quella che ormai è diventata l’industria del divorzio ma a me ha coinvolto ed emozionato pochissimo.
Comunque una visione la merita.

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Storia di un matrimonio, e della sensazione di un divorzio / 17 Gennaio 2020 in Storia di un matrimonio

Certe situazioni sono difficili da esprimere attraverso una sceneggiatura, attraverso delle immagini. Certe sottigliezze, certe cose impalpabili come volontà che cambiano con gli eventi, amori sinceri, magari eterni, eppure non protraibili, non per rabbia, per torti subiti o per violenze, ma per qualcosa di meno esplicito, che ha più a che fare con il progetto di vita, con cosa è la vita per ciascuno di noi, cose di cui nemmeno conosciamo la risposta, di cui non sapremmo formulare una domanda ma di cui sentiamo una necessità incostante. Storia di un matrimonio si occupa di queste contraddizioni invisibili, che si esprimono intermittenti e nonostante i nostri propositi; si occupa di non-scelte e di punti di vista che pensano di essere paralleli e si accorgono, ad un tratto, di non esserlo. è un film che ti lascia sensazioni e non parole, riflessioni ma non teorie, perché comunica attraverso sensazioni e, alla fine, ciò che restituisce è l’esatta sensazione di un certo divorzio.

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STORIA DI TUTTI / 15 Gennaio 2020 in Storia di un matrimonio

Uno ci prova pure a boicottare Netflix ma questi improvvisamente hanno capito che la quantità non fa la qualità e da un po’ di tempo a questa parte (un paio d’anni direi) sfornano dei veri e propri gioielli.

Storia di un matrimonio è un affresco famigliare facilmente familiare. Umano come si conviene a storie del genere, non ci sono buoni ne cattivi…solo persone. Persone che nel tentativo di metterci una toppa non fanno altro che allargare quel buco nero che molti chiamano vita.

Noah Baumbach è uno specialista di matrimoni in crisi. Ha già toccato l’argomento più volte, probabilmente pescando dalle proprie esperienze personali, ma non l’aveva mai fatto con questa grazia e piacere per la narrazione. Chiaramente questo si riflette sulla fruibilità del film che si fa seguire senza alcun momento di stanca. Sembra durare la metà de “Il calamaro e la balena” e invece dura il doppio.

La sceneggiatura è puntuale e precisa nel mettere in evidenza l’infinito gioco di equilibri paradossali che alla fine fagocitano i rapporti di coppia. C’è qualcosa di Alleniano ma forse è più un alone che un influenza.

Scarlett Johansson e Adam Driver sono meravigliosi e potrebbero seriamente portare a casa un oscar a testa come migliori attori protagonisti nelle rispettive categorie. In passato l’academy ha già premiato coppie “in crisi”…penso a Hoffman/Steep o Nicholson/Hunt. Certo, in questo caso se Driver dovesse realmente farcela avrebbe sulla coscienza il suicidio di Joaquin Phoenix e noi questo non lo vogliamo.

“Storia di un matrimonio” è veramente un gran film che parla DI e AGLI esseri umani.

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Molto realistico… / 10 Dicembre 2019 in Storia di un matrimonio

La storia di Charlie, regista teatrale, e Nicole, attrice in ascesa, che decidono di separarsi.
Questa decisione, anche se scelta solo da Nicole, stravolge completamente la loro vita. Il perché si chiude una storia d’amore non è mai ovvio.
Le scelte che vengono fatte cambia in maniera irreversibile il rapporto tra due persone.
Ho visto questo film sicuramente toccato personalmente (anche se non in tutto…) ma le sensazioni e il cercare di fare il meglio per il figlio è qualcosa che condiziona le vite e loro sono bravissimi a farlo vivere.
Quando finisce non c’è più possibilità di recupero. Non solo nei matrimoni ma nei rapporti di coppia. Almeno per come la vivo io.
Bello ma mai banale. E per certi versi fa anche male…
Ad maiora!

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C’eravamo tanto amati. E ci amiamo ancora. Ma… / 9 Dicembre 2019 in Storia di un matrimonio

Altro che Storia di un matrimonio. Io l’avrei intitolato: C’eravamo tanto amati e ci amiamo ancora, ma è meglio per entrambi se divorziamo, perché io non sto bene e dovresti ammettere che anche tu non sei del tutto soddisfatto della nostra relazione.

Con questo film Netflix, Noah Baumbach, in concorso a Venezia 2019, ha lavorato di nuovo sul concetto di famiglia in fase di deflagrazione, mettendo a nudo alcuni degli aspetti più gretti e dolorosi di una separazione coniugale.
Non a caso, una delle scene migliori del film, costruita e retta egregiamente dalla coppia Scarlett Johansson – Adam Driver, è quella delle recriminazioni esagerate, rabbiose, violente e, soprattutto, immotivate e insincere (“Vorrei vederti ammalata e investita da una macchina”: e basta? Sicuro che sia sufficiente così? Nessuna piaga d’Egitto?).
Della “vita precedente” della coppia viene mostrato ben poco. Ma Baumbach la racconta ugualmente, partendo dalla fine, mostrandola attraverso i maremoti del suo naufragio. Escludendo i delicatissimi minuti iniziali, in cui lui e lei elencano i motivi per cui una piace all’altro, non ha avuto bisogno di mettere in scena il prima, per raccontare l’ora e presupporre il poi. In questo senso, il film è un flusso naturale di sviluppi e inevitabilità.
Come la vita, ovviamente.

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