Recensione su Glass Onion - Knives Out

/ 20226.4148 voti

Critica matematica / 9 Gennaio 2023 in Glass Onion - Knives Out

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Il progetto Knives Out continua a rimarcare di voler essere una satira, ma, secondo me, mica ci riesce bene bene bene, eh, soprattutto se visto fuori dai suoi confini nazionali.
Nel primo film del franchise-non franchise di Rian Johnson, Cena con delitto (2020), c’è una vaga critica sociopolitica al trumpismo mascherata da partita a Cluedo/romanzo di Agatha Christie.
Con Glass Onion, in teoria, si dovrebbe ridere a denti stretti di nuovi ricchi (magnati della tecnologia in stile Elon Musk, influencer, personalità politiche incapaci) con un analogo meccanismo demistificatorio.

Ammetto di aver riso, certo, per l’ironia della scrittura dedicata proprio a questi personaggi, idioti sapienti al contrario (sono sempliciotta, lo so, ma Edward Norton vestito e acconciato come Tom Cruise in Magnolia mi ha divertito molto).
Per il resto, il film mi ha annoiata abbastanza e la sua durata (130 minuti) ha contribuito ad abbassare la mia soglia della benevolenza.

Eppure, l’inizio del film promette molto bene, con l’apertura (ortodossa e non) della scatola degli enigmi, una scoppiettante presentazione dei personaggi protagonisti (il migliore, per me: l’ex modella interpretata con grande ironia da Kate Hudson) e la simpatica critica ai multimilionari (vedi, il vaccino spray contro il COVID).

In seguito, tutto scema fino a esaurire velocemente le sue trovate dissacratorie. Per quel che riguarda la sceneggiatura, segnalo la scelta originale di incistare lo spiegone fondamentale nel bel mezzo del film e non nel canonico finale. Ma, per il resto…
Dal mero punto di vista dell’intrattenimento, il fatto che in scena agiscano almeno 7 possibili criminali sembra un accessorio, visto che l’azione si concentra praticamente solo sui personaggi interpretati da Janelle Monáe e Daniel Craig, a cui vengono idealmente affidate tutte le didascalie del film.
Ok, se pure Benoit Blanc (Craig) dice che Cluedo è un gioco stupido per giocatori stupidi, è chiaro che il film di Johnson non ambisce a esserne una versione tridimensionale e che la sua struttura sia, ovviamente, un pretesto. Però, temo che il suo peccato originale, che compromette ogni cosa, sia il suo desiderio assoluto di essere arguto e sardonico. Ma non gli riesce del tutto, il film è troppo matematico (qui, ridi; qui, ti arrabbi; qui provi un leggero fastidio; qui dici: “Maccos…!”) ed è palese che si prenda molto sul serio, nel suo ruolo di bastonatore, anche se, in fin dei conti, mi sembra che, perlomeno nei presupposti, non contraddica gli intenti della cipolla beatlesiana del titolo.
Pare che Lennon avesse pensato al brano Glass Onion, per irridere chi cercava significati complessi nei testi delle canzoni dei Beatles. Johnson dal canto suo sembra voler mettere in scena abbastanza in fretta, senza vero vetriolo (e, appunto, in maniera didascalica) la propria critica sociale.

Lascia un commento