Recensione su Empire of Light

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Empire of Light
Regia:

20 Gennaio 2023

Il trailer era molto accattivante, puntava sulla nostalgia del cinema, e infatti sono corso a vederlo al debutto. Il film purtroppo non funzionava, le parti nostalgiche sul cinema erano interpolazioni del tutto avulse, e il resto era una dramma deboluccio. Non esagero se dico che avrebbe funzionato meglio solo con le immagini, senza gli attori, e musica e voce fuori campo. Occasione davvero sprecata, ma sta per arrivare Spielberg, vediamo se lui ci riuscira’ invece a far funzionare questo filone metacinematografico.

2 commenti

  1. Fabio Michettoni / 6 Marzo 2023

    Parto dal pressupposto che il film ha sicuramente tanti problemi soprattutto di scrittura e principalmente per il personaggio interpretato da Michael Ward, di una piattezza incredibile. Non condivido però il commento che ha trovato “le parti nostalgiche sul cinema interpolazione del tutto avulse”. Mi è piaciuto molto infatti il modo in cui il racconto dell’Empire corra parallelo con quello del personaggio di Olivia Colman. Già dalle prime inquadrature del film si sente questo legame, con la sequenza dell’accensione del cinema fatta proprio dal suo personaggio, di inquadratura in inquadratura lì conosciamo, insieme, nella loro solitudine, attraverso la solita routine. Ripercorrendo infatti l’arco narrativo del film, il personaggio di Olivia Colman allo stesso modo dell’Empire sta affrontando un periodo complicato, questo periodo subisce una svolta all’arrivo di Stephen della quale Hilary si innamora. Questo incontro rianima il suo personaggio e ci porta alla scoperta del piano abbandonato del cinema, nostalgia dei tempi d’oro del vecchio Empire, un po’ come Hilary riscoprisse una parte di se che aveva abbandonato da tempo. Questa corrispondenza è valida anche per la falsa vittoria del film, al cinema arriva una premiere dei “Momenti di gloria” che sembra una piccola svolta per l’Empire, rimesso a nuovo per l’occasione e per la quale si aspettano ospiti di rilievo. Si rivela invece essere una inutile anteprima regionale a cui partecipa a malapena il sindaco, questo momento coincide non a caso con quello in cui Hilary riesce a togliersi il peso di confessare alla moglie del direttore del cinema la loro “relazione” senza però anche lei migliorare la sua condizione anzi. Una falsa vittoria per entrambi. Altra corrispondenza è valida anche per il crollo di Hilary che corrisponde al momento in cui vengono sfondate le vetrate dell’Empire con l’arrivo degli skinhead. Per quanto capisco possa essere un po’ banale ho apprezzato anche il fatto che lei si occupi dell’esterno della sala cinematografica senza mai entrare che rappresenta il modo in cui lei vive passivamente la sua vita, secondo me da questo traspare tanto amore per la sala cinematografica, come luogo fisico. No non le ho trovate interpolazione del tutto avulse. Ah e indovinate quale è l’ultima inquadratura del film…

    • Stefania / 1 Maggio 2023

      @fabio_michettoni: sono d’accordo con te circa il parallelismo e la simbiosi tra Hilary e l’Empire. Purtroppo, il resto della sceneggiatura non supporta appieno questa felice intuizione narrativa e, come dici, il film sembra avere tanti problemi, soprattutto di scrittura.

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