Empire of Light

/ 20226.829 voti
Empire of Light

Inghilterra meridionale, 1981. Hilary è la vicedirettrice di un cinema di provincia che, un tempo, è stato un locale polifunzionale elegente e di richiamo. La sua vita è solitaria e incolore ed è segnata dalla malattia mentale. Ma, un giorno, tutto sembra cambiare, grazie all'arrivo sul posto di lavoro di Steven, un giovane e dinamico ragazzo di origine caraibica appassionato di musica ska britannica e aspirante architetto.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Empire of Light
Attori principali: Olivia Colman, Micheal Ward, Toby Jones, Colin Firth, Tom Brooke, Tanya Moodie, Hannah Onslow, Crystal Clarke, Monica Dolan, Ron Cook, Sara Stewart, Justin Edwards, Roman Hayeck-Green, Brian Fletcher, Dougie Boyall, William Chubb, Spike Leighton, Jacob Avery, Jamie Whitelaw, Dylan Blore, Adrian McLoughlin, D.J. Bailey, Tom Colley, Mark Goldthorp, Rod Arthur, Mark Field, Tim Samuels, Dawn Murphy, Ashleigh Reynolds, George Whitehead, Sam Boskovic, Mark Collier, Caroline Glass, Eliza Glock, George Greenland, Mostra tutti

Regia: Sam Mendes
Sceneggiatura/Autore: Sam Mendes
Colonna sonora: Trent Reznor, Atticus Ross
Fotografia: Roger Deakins
Costumi: Alexandra Byrne, Kate O'Farrell
Produttore: Sam Mendes, Pippa Harris, Michael Lerman, Julie Pastor
Produzione: Gran Bretagna, Usa
Genere: Drammatico, Romantico
Durata: 115 minuti

Dove vedere in streaming Empire of Light

Tecnicamente ineccepibile, storia insufficiente / 1 Maggio 2023 in Empire of Light

La prima sceneggiatura scritta completamente in solitaria dal regista Sam Mendes (la sua prima esperienza allo script risale al film 1917, scritto a quattro mani con Krysty Wilson-Cairns) è piena di belle atmosfere e buoni propositi, ma, secondo me, scricchiola un bel po’.

Empire of Light è un film che affronta vari temi interessanti (tra questi, la malattia mentale e il razzismo), ma, purtroppo, lo fa in modo un po’ superficiale.

La bellezza delle scelte di regia e delle immagini (la fotografia di Roger Deakins è stata candidata agli Oscar 2023) è indiscutibile.
La scenografia, poi, è da sturbo. Grazie a un contenuto speciale del film, ho scoperto che solo i pittoreschi esterni del cinema Empire sono realmente esistenti (l’edificio reale si trova a Margate, sull’isola di Thanet, nel Kent, in Inghilterra). Tutto il credibile resto, per quel che riguarda gli spazi al chiuso, compresi i magnifici interni déco dell’Empire, sono stati creati ex novo dallo scenografo Mark Tildesley (Il filo nascosto, High-Rise, Gli spiriti dell’isola).

Con una grazia non indifferente e rendendo apparentemente semplice il funzionamento di una macchina cinematografica costosa e complessa come quella di un film che si basa sull’allestimento di set così dettagliati, Mendes ha costruito una storia di formazione e guarigione.
Il problema è che, a fronte di una così maniacale attenzione per il contesto, la vicenda si risolve in una trama prevedibile e convenzionale inficiata da personaggi abbastanza incolori su cui prevale (negativamente) il protagonista maschile (Micheal Ward).
Olivia Colman è sempre una interprete ottima e, forse, la sua Hilary è il personaggio che incarna meglio la ricercata e commovente fusione narrativa tra impiegati dell’Empire ed edificio.
Insomma, è come se la sensibilità narrativa di Mendes si fosse concentrata su Hilary, lasciando ai margini -inspiegabilmente, visto anche il non indifferente minutaggio complessivo- alcuni approfondimenti (per esempio, l’interessante differenza di età fra Hilary e Stephen), alcune utili dissonanze e certe relazioni causa-effetto.

Leggi tutto

20 Gennaio 2023 in Empire of Light

Il trailer era molto accattivante, puntava sulla nostalgia del cinema, e infatti sono corso a vederlo al debutto. Il film purtroppo non funzionava, le parti nostalgiche sul cinema erano interpolazioni del tutto avulse, e il resto era una dramma deboluccio. Non esagero se dico che avrebbe funzionato meglio solo con le immagini, senza gli attori, e musica e voce fuori campo. Occasione davvero sprecata, ma sta per arrivare Spielberg, vediamo se lui ci riuscira’ invece a far funzionare questo filone metacinematografico.

Leggi tutto
inserisci nuova citazione

Non ci sono citazioni.