Recensione su Scemo & + scemo 2

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5 Dicembre 2014

Le risate non si impongono ma si veicolano, ora che Lloyd Christmas e Harry Dunne, gli “scemi” più famosi del grande schermo, sono tornati. In “Scemo & + scemo 2”, Bobby e Peter Farrelly dimostrano nuovamente ai propri aficionados come non sia un’ardua impresa conciliare la veste più demenziale del loro film con la parte più “seriosa” e impegnativa, ovvero quella di una narrazione perlopiù pulita e lineare. I due elementi si combinano e non si scavalcano, in un armonioso sequel (come pochi possono permettersi di essere) che strappa anche qualche risata in più del predecessore, sotto il segno del road movie (come per il suo antecedente).

I protagonisti, interpretati da Jim Carrey e Jeff Daniels in forma smagliante, a distanza di vent’anni sono ancora degli eterni ragazzini, ma alle prese con una nuova, trascinante impresa: Harry scopre improvvisamente non solo di aver bisogno di un trapianto di rene, ma di essere diventato padre diversi anni prima, e l’incontro con la figlia diventa decisivo non solo per lui, ma persino per Lloyd, a cui basta un’occhiata ad una foto per innamorarsene perdutamente. Una volta innescato l’intreccio, può partire questo demenziale carosello che accoglie nei suoi posti tutti i fan del film girato nel 1994, celebrato e allo stesso tempo superato di un soffio. Tra grottesco e surreale, “Scemo & + scemo 2” fa della propria comicità un punto saldo che non cede alla volgarità esasperante, bensì si giostra abilmente tra gag visive e linguistiche. Una baracca vorticosamente spassosa e irresistibile, portata avanti dal genio di Jim Carrey, seguito e accomodato dal suo fedele compagno di follie.

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