Recensione su Codice 46

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24 Marzo 2013

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Un fantascientifico rimasto nel cilindro, non riuscito, non spiegato, in quasi nulla. Perché? Dove sproloquiano in un esperanto fastidiosissimo, mettendo fintamente a caso qualche parola di angli-franco-spano, per farci sentire tutti poliglotti, mentre sono le solite tre paroline del ca**o che sappiamo tutti e comunque grazie alla pubblicità. E poi in un film di scienza-finzione (SF) fai ancora il caffè con la moka?
E un’altra cosa, si può fare, ma è cinematograficamente scomodo avere lui e lei della coppia protagonista di altezze così diverse. Che lo schermo del cinema orizzontale sta, mica corbezzoli. O li metti sempre a fottersi o bisogna ruotare tutti gli schermi.
Onore per il primo piano di una vagina (salve, sono una giovane vagina, e sono venuta a Hollywood per cercare lavoro nel mondo dello spettacolo), ma si sa che Winterbottom, fin dai tempi di 9 songs, ha una vistosa predilezione per il porno. Il difficile è quando deve andare in giro a spiegare che quella arte è. Mica corbezzoli, come dicevamo.

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