Recensione su Closer

/ 20046.7524 voti

Coincidenze, bugie, errori… siamo umani… / 24 Novembre 2014 in Closer

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Complice la triste scomparsa di Mike Nichols, sono stata in grado di avvicinarmi a questo film. Ambientato nella Londra dei nostri giorni, cosa alquanto piacevole almeno per me visto che adoro Londra, ma della città si parla ben poco. Dan e Alice si incontrano dopo che lei, nel guardarlo tra la folla, viene investita da un famosissimo black cab londinese. Un colpo di fulmine un po’ “tragico” ma senza ripercussioni negative per fortuna, la ragazza se la cava con una “semplice” escoriazione al ginocchio. Quindi, i due ragazzi si conoscono. Dan scrive necrologi, ma in realtà il suo gruccio è stato sempre quello di scrivere libri, lei invece faceva la stripper a NY, appena approdata in Europa in cerca di fortuna. Si frequentano per un anno, la narrazione è velocissima e tra una sequenza e l’altra ci troviamo catapultati già a un anno dopo le vicende del fortuito incontro a Dan e Alice. Dan pubblica un libro (rivelatosi un insuccesso), tratta la vita di Alice in versione romanzata, e si sta facendo fotografare nello studio di una fotografa professionista, l’americana Anna. La prima idea che abbiamo di Dan, un ragazzo generoso, calmo e soprattutto innamorato della sua ragazza tanto da scrivere un libro su di lei, viene completamente soppiantata da quella di un uomo egoista. Dan durante la sessione, bacia Anna… un bacio struggente, sensuale. Mi fermo qui, ho detto già abbastanza. Da questo momento, il film è un susseguirsi di BUGIE, INCONTRI FORTUITI, BUGIE. Spesso tutto trattato con la tipica banalità dei film: “Londra, città da 6 milioni di abitanti, vado in un locale e… toh! eccoti!”. Ma a parte questo, il film sconvolge proprio perché… con qualche coincidenza in meno… la vita è strutturata proprio in questo modo. Kundera parlava di coincidenze, la nostra vita è strutturata sulla base di mille coincidenze, i nostri incontri, le cose che facciamo, chi siamo e chi diventiamo. I personaggi sono pieni di difetti tipici dell’animo umano… il tradimento, le bugie, il sesso… ma alla fine, cosa rende di te un uomo? Senza tutti i tuoi difetti? Se dovessi nascere senza difetti, da cosa potresti imparare per diventare migliore? Closer apre mille interrogativi su questo. Parla del tradimento in un modo tutto suo, l’infedeltà spinta dalla passione… ed è l’infedeltà peggiore, perché “nulla è più potente del sesso, a parte la morte” diceva Roth (scusate ma oggi vado a citazioni), e non c’è nulla da discutere su questo. Abbiamo quattro personaggi strani, vigliacchi, fragili, deboli, ossessivi. Dan diventa ossessivamente folle, mi da quasi la nausea, e Alice è totalmente dipendente da qualcuno tanto da aggrapparsi ad una persona che l’ha chiaramente trattata da schifo. Larry è, forse, il personaggio più carismatico, è l’unico che si affanna a cercare risposte, a scoprire il “perché”. Memorabile la scena nello strip club con How Soon is Now? in sottofondo.
Al film do un bel 7, non capisco perché il 6 e mezzo del film, a me è piaciuto molto, e al mio voto aggiungo anche la bellissima canzone di Damien Rice che mi è rimasta impressa. Per gli interpreti: Natalie Portman favolosa come al solito, Clive Owen davvero strepitoso, lo sto seguendo in The Knick e ho solo pareri positivi per lui, Jude Law e Julia Roberts li ho visti in ruoli sicuramente migliori.
Un bel modo per ricordare un bravo regista di commedie, RIP Mike Nichols!

Lascia un commento