Recensione su Avengers: Infinity War

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Sarabanda stordente / 29 Ottobre 2018 in Avengers: Infinity War

Molti film di supereroi assomigliano a quegli incubi in cui c’è una questione che mentre sogni ti sembra angosciosamente incombente, di vitale importanza, e sudi freddo sperando di risolverla; ma quando ti svegli ti rendi conto con sollievo che era ridicolmente semplice. Qui, per esempio, il malvagio protagonista si fa in quattro per quella che a lui pare in fondo un’opera di bene: l’universo – tutto quanto, non solo alcuni pianeti – è sovrappopolato, e bisogna perciò, anche se a malincuore, sterminarne metà degli abitanti, previa acquisizione di un prestigioso set di gemme magiche che conferiscono l’onnipotenza (o quasi, visto che in qualche scazzottata ancora ci si fa male). Ora, uno dice: ma con l’onnipotenza non potresti, chessò, aumentare la produttività agricola, o limitare la fertilità? Certo, ne verrebbe fuori un film molto diverso, probabilmente poco adatto alla serie; ma almeno sarebbe un film sensato. E a che pro tutto questo sbattimento, comunque, quando si può già indovinare che la prossima puntata si intitolerà o potrebbe benissimo intitolarsi Avengers: la resurrezione?

Oltre a una motivazione di fondo risibile, il film soffre dell’accumulo di personaggi e ambientazioni molto differenti, ereditati dagli altri film della serie. Ne risulta una sarabanda a volte stordente e sempre stridente. L’unica nota piacevole sono i Guardiani della Galassia, che prendono parte con lo humour consueto alla storia. Da segnalare infine come uno dei cattivoni non umani assomigli in modo prepotente a Sam l’Aquila del Muppet Show. La cosa non aumenta esattamente la sua credibilità.

1 commento

  1. Nadja / 4 Novembre 2018

    poi visto che da solo Thanos a prendere queste gemme ci ha messo mezza giornata, viaggi inclusi perchè non lo ha fatto prima invece di inviare i suoi scagnozzi ? Troppi buchi di trama troppa carne al fuoco per una storia che in fondo non è così originale

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