Un giorno senza messicani

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Un giorno senza messicani

Un giorno, tutti i latinos della California iniziano a scomparire, svanendo letteralmente. Forse, è complice del fatto una strana nube che isola lo Stato, impedendo qualsiasi tipo di comunicazione oltreconfine. La società californiana deve riconsiderare i ruoli lavorativi: nulla sembra funzionare senza gli immigrati.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Un Día Sin Mexicanos
Attori principali: Melinda Allen, Frankie J. Allison, Caroline Aaron, Tony Abatemarco, Yeniffer Behrens, Maria Beck, Eduardo Palomo, Elpidia Carrillo

Regia: Sergio Arau
Sceneggiatura/Autore: Sergio Arau, Yareli Arizmendi, Sergio Guerrero
Produttore: Sergio Arau, Yareli Arizmendi, Isaac Artenstein, Álvaro Garnica, Sergio Guerrero, Bruce A. Simon
Produzione: Usa
Genere: Commedia
Durata: 98 minuti

Dove vedere in streaming Un giorno senza messicani

4 Aprile 2012 in Un giorno senza messicani

Decisamente meglio di Cose dell’altro mondo, film italiano del 2011 che a questa pellicola si ispira: il senso del grottesco, qui, è sfruttato bene ed il cinismo di fondo fa sorridere (i messicani che inneggiano a Bush sono emblematici).
Pecca in lungaggine.

La Lega e gli zulù / 8 Agosto 2011 in Un giorno senza messicani

Improvvisamente, un giorno come tanti, la California si sveglia senza immigrati. Da principio la cosa viene accolta con un certo sollievo dagli abitanti, ma poi ci si rende conto che senza i messicani, senza il lavoro degli ispanici, si ferma tutto.
L’idea di partenza non è male, ma alla lunga il film si inceppa, gira a vuoto, annoia. Un docu-film di denuncia senza mordente.
Questo film ha ispirato “Cose dell’altro mondo”, il prossimo film di Patierno, in concorso a Venezia e che ha già sollevato un polverone e, addirittura, una interrogazione parlamentare di un leghista.
Anche Zaia è d’accordo sulla iniziativa di censura, perché, dice: “bisogna finire di inondare i veneti e la gente del Nord di infamia. Vogliono dipingerci come zulù, con tutto il rispetto per gli zulu, ma è ora di finirla.”
In fondo ha ragione: quei pochi film che parlano del fenomeno leghista dipingono i seguaci del carroccio come razzisti, rozzi, semi analfabeti, ignoranti, ipocriti e beceri.
In fondo l’Italia è la patria del neorealismo. Il cinema, quello vero, racconta la realtà, non la stravolge, non la edulcora.
I leghisti sono fatti così.
RAmen

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